IL SAFARI INIZIA CON ROVANPERA

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Il Safari manda in scena uno shake down molto spettacolare, su una manciata di chilometri della Sleeping Warrior dove non manca l’effetto fesh fesh, un tratto bello duro, anche se addomesticato in alcune sue parti, dove la maggioranza dei piloti effettua il suo tempo migliore nel primo passaggio per poi alzare il piede.

Generalmente lo shake down di una gara è poco significativo, vuoi per un percorso troppo differente rispetto al fondo ed al tracciato della gara vera. In Kenya questa volta hanno deciso di abbandonare la strada di Loldia che si affacciava sulle rive del lago Naivasha, non lontano dal service, ed hanno spostato lo Shake più a nord vicino al lago Elmenteita, centro nevralgico della tappa del sabato. A due passi dalle speciali di Elmenteita e Soysambu, utilizzando una porzione della Sleeping Warrior, una delle speciali iconiche del Safari degli anni venti. Forse questa volta la strada è stata fin troppo rappresentativa, un concentrato di molti dei passaggi più duri e spettacolari proposti dalla gara. Chi generalmente vuole mostrare i muscoli, oppure giocare a carte coperte, ha optato per un passo prudente, attento soprattutto a non danneggiare la propria meccanica. Nel primo passaggio dove generalmente si prendono le misure la maggioranza dei piloti ha fatto segnare la sua migliore prestazione, ma constata la durezza del terreno nei passaggi seguenti ha alzato il piede. Per non parlare del plotoncino delle rally2 dove solamente Solberg e Dominguez hanno osato fare più di un solo passaggio. Anche chi ha fatto segnare la sua migliore prestazione nel primo passaggio, non si è certo preso dei rischi, a fermare i cronometri per primo è stato Kalle Rovanpera, secondo sulla strada dopo Evans, sia pure senza esagerare è andato via con una andatura buona, tanto gli è bastato per fare esplodere il gruppo degli inseguitori con Tanak a quasi due secondi e Fourmaux, qualche decimo più in là. Neuville invece è stato l’unico a fare quattro passaggi, ed il secondo tempo alle spalle di Rovanpera l’ha battuto al terzo passaggio. Nella squadra Hyundai è stato il più regolare nei suoi primi passaggi, probabilmente impegnato a testare qualche differente regolazione sul set-up. Gli altri tre piloti a migliorarsi nei passaggi successivi al primo (esattamente il secondo) sono stati: Katsuta quinto, McErlean autore di un tempo comunque prudente a oltre dieci secondi da Kalle e Pajari ancora più lento dell’Irlandese. Tra le Rally2 a battere il miglior tempo è stato Oliver Solberg al terzo passaggio, una mentalità differente dal resto del gruppo, da pilota ufficiale ma rischiosa per delle vetture fragili come le rally2.

SHAKE DOWN

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