Il Safari si sta avviando ai blocchi di partenza, ed a tenere banco è l’incognita pioggia, la stagione è quella degli acquazzoni, ed alcuni passaggi nelle ricognizioni si sono rivelati particolarmente complicati. Le previsioni tutto sommato potevano essere peggio, ma nelle precedenti edizioni a fine giugno per segnare la gara sono bastati dieci minuti di temporale.
La stagione è quella delle piogge, ma questa volta il meteo sembra avere intenzione di graziare la carovana del WRC e le previsioni hanno cancellato gli scrosci più intensi, o meglio li hanno spostati nella prima settimana di aprile. I concorrenti si troveranno così un percorso segnato in alcuni punti da fangaie e pozze d’acqua, ma tutto sommato ostacoli facilmente superabili, almeno dalle rally1. A spaventare i concorrenti sono quegli acquazzoni brevissimi e improvvisi, che sugli altipiani non mancano mai, impossibili da prevedere. Scrosci che abbiamo imparato a conoscere fuori della stagione delle piogge, nelle tre stagioni che hanno visto la gara disputarsi a fine giugno, ed in più di un occasione hanno lasciato il segno. Le rally1 al via sono solamente otto ma partendo distanziate con tre quattro minuti le condizioni in caso di improvvisi temporali variano in maniera importante, ed alcuni tratti della savana diventano una sorta di pista di pattinaggio. Ogni metro può nascondere una trappola, con l’aggravante di pozze e fangaie ancora più insidiose perché impossibile trovare trazione anche ai bordi. Il favorito numero uno in queste condizioni dove la trazione si riduce ai minimi termini è Kalle Rovanpera, nelle passate edizioni ha dimostrato un istinto innato nel dosare l’acceleratore e riuscire a trovare le linee in grado di dare quel pizzico di trazione in più. Dopo lo scivolone di Umea, partirà nelle retrovie e questo potrebbe non essere un vantaggio, in condizioni di asciutto il vantaggio c’è ma non è così importante come da altre parti. Partire a tutta su questo genere di piste per fare il buco moltiplica i rischi di rotture, mentre se in caso di temporali flash partire dietro è quasi sempre uno svantaggio, perché la strada è più bagnata, ed aumenta il fango. Da parte Hyundai poi c’è la volontà di interrompere l’egemonia Toyota che nelle ultime stagioni ha monopolizzato il podio Africano. A tradirla in passato è stata la mancanza di affidabilità, problemi oramai risolti e su queste strade può contare su tre piloti all’altezza della concorrenza. Da non sottovalutare le Puma, se la gara si rivelasse molto più dura del previsto avere due piloti che non hanno nulla da perdere, e possono partire con un passo leggermente inferiore ai loro avversari potrebbe rivelarsi un arma vincente.