SAINZ PENALIZZATO MA..

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Il caso Sainz continua ad infiammare la Dakar, il tutto finisce in 10 minuti di penalità, una sorta di bonaria tirata di orecchie, ancora più grave dell’accusa di mancato soccorso perché rifilata al Madrileno senza si sia riusciti a stabilire se ci sia stato un contatto o meno.

Alla Dakar oramai da qualche anno polemiche e decisioni non decisioni, prese subito, oppure prese con la gara oramai alle spalle sono diventate una sorta di brutta abitudine. A fare grande i Raid è stata proprio la Dakar, ma pur mantenendo una componente sportiva molto viva lo show business spesso impedisce alle regole la loro giusta e completa applicazione. Inoltre già di per se alcune regole non sono poi così facili da provare per un collegio sportivo giudicante, che nel caso di una gara come la Dakar non risponde ad un ente terzo giudicante, ma in primis all’organizzazione. Ma veniamo ai fatti ovvero l’omissione di soccorso dopo un presunto contatto tra la Peugeot di Sainz e il Quad di Koolen, un accusa grave che darebbe ancora più fiato alle maligne accuse rivolti ai piloti ufficiali che casco in testa non si fermano più sino al traguardo. Alla faccia dello spirito Dakariano di prestare soccorso ad un concorrente che chiede aiuto. Peccato che a puntare il dito sia stato un driver che per ammissione dello stesso Sainz gli ha fatto uno svarione davanti e si è rischiato il contatto. Con il primo che dice ci sia stato contatto ed il secondo no. Se poi è caduto o meno non è dato sapere, e così c’è stata un accusa anche a Peterhansel di mancato soccorso, questa volta senza contatto. Fatti gravi, ma prove nessuna a cominciare dal contatto che notoriamente di segni su carrozzerie e meccaniche ne lascia. L’Olandese segni fisici pesanti di un eventuale caduta non ne ha riportati e la sua tappa l’ha comunque conclusa. Quindi niente prove, un accusa grave ma mossa non da un concorrente arrabbiato si ma con il suo mezzo a pezzi oppure costretto al ritiro, visto che l’Olandese continua a battagliare tra la settima e l’ottava piazza generale dei quad. Dando per scontato che sia caduto, il fatto che abbia poi continuato con lo stesso passo lascia più di un dubbio. Una richiesta di soccorso non svanisce dopo 10 minuti. Quindi senza prove ed un accusa poco credibile la decisione sembrava scontata. Ma così non è stato il collegio in maniera salomonica ha dato un contentino a tutti 10 minuti di penalità che non scalfiscono il vantaggio di Sainz ed a Koolen è stata data prova che le regole della Dakar valgono per tutti ufficiali e non. Un precedente davvero unico della giustizia che decide di non decidere. Senza contare che visti alcuni precedenti di Sainz e la poca simpatia nei sui confronti di qualcuno.., ci stanno anche i contorni della decisione ad persona.         

 

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