SALVATE IL VALPANTENA

0

La nuova regolamentazione sulla regolarità sport, che l’ha ridotta ad una delle tante prove da mandare esclusivamente in coda ai rally, trasformandola nel classico riempitivo poco interessante per chi partecipa, ed una semplice occasione per gli organizzatori per portarsi a casa qualche migliaia di euri e riuscire a chiudere il cerchio.

Da quando è entrata in vigore la nuova norma sulla regolarità sport, il regolamento alla base del Revival Rally Valpantena, dagli organizzatori Veronesi non è uscito un fiato, nonostante la loro manifestazione sia diventata nelle venti edizioni disputate un appuntamento a caratura internazionale. Anche se si tratta di due prodotti differenti l’organizzazione ha portato nella stessa data del 10 – 11 Novembre il Lessina Rally Historic, e il Revival Valpantena. Un unione di sopravvivenza ma dalla quale nessuno dei due eventi beneficia dell’immagine dell’altro, anzi è probabile si verifichi l’esatto contrario. La gara di Grezzana anche se in questi anni non è stata imitata, ha dimostrato di rappresentare una filosofia corsaiola differente in grado di riportare in strada vetture storiche in versione originale, permettendo ai proprietari di divertirsi, e divertire anche gli spettatori. Nessun rally mascherato, come qualche federale oppure organizzatore ha sostenuto sino da una trentina di anni fa, quando questa versione della regolarità si presento sulla scena con il nome di “Revival”. D’altronde sulle speciali del Valpantena, ci siamo stati proprio in quest’ultima edizione e non ci è proprio sembrato di vedere qualcuno andare a tutta, a meno che si voglia considerare fare un traverso in un tornante, oppure in un inversione (per divertirsi e divertire), lo si voglia considerare alla stregua di una prova contro il cronometro. In pratica si va a castrare una specialità che proprio a Grezzana ha dimostrato un grande potenziale, ed invece di lavorarci per incrementarla gli si toglie quella dignità di quando si è la gara principe, e non semplice support da mandare in coda. Probabilmente però questo handicap è stato giudicato blando e così in tutti quei rally storici e non, che propongono la regolarità sport in coda, almeno il 30% del percorso dovrà applicare il regolamento della regolarità a media, con una piccola variante capestro. La normativa del limite massimo di velocità a 70 km/h, monitorato con il GPS, dove alla quarta infrazione si incappa in una sanzione di mille euro. Più che un incentivo a non affrontare il percorso con un passo sostenuto, si faceva prima a cancellare questa disciplina mettendo sul tappeto il proprio pensiero: cancellare una disciplina che qualcuno si ostina a considerare “rally mascherati”.

Share.