Qualche ritardo nella trasmissione dei tempi non è sicuramente una novità, come altri problemini legati al cronometraggio, non dovrebbe succedere ma purtroppo a volte .. ; al San Marino però il reparto cronometraggio le ha messe in fila quasi tutte, una cosa inammissibile per una qualsiasi gara figuriamoci per una prova della massima serie tricolore.
A gara in corso quanto è successo sulla speciale numero tre del San Marino la Pieve di Cagna dove tutto è stato derubricato ad un problema di trasmissione dati, in realtà ha contorni ben più complessi e a vederla con un pizzico di malizia, ci sarebbe tanto da dire. Se da un punto di vista formale è già abbastanza grave vedere inserire i tempi nelle classifiche con decine di minuti di ritardo, il fatto che per inserire quelli dei primi due ci sia voluta un’ora e più ha del paradossale. Ed è evidente che per metterci tanto tempo è successo qualcosa e questi hanno obbligato gli operatori a una ricostruzione di quei tempi. Il primo effetto lo ha pagato l’ordine di partenza dopo il riordino di Lunano, che doveva essere effettuato in ordine di classifica, ed invece è andato via a braccio (per non dire è sembrato a tirato a sorte). Con un evidente influenza sulla classifica visto che sulla terra spazzare la strada costa secondi. Una situazione paradossale, dove nessuno riusciva a capire cosa stava succedendo ed anche se nessuno si è lamentato rumorosamente, a storcere il naso sono stati davvero in tanti. Dulcis in fondo, come una ciliegina sulla torta sono arrivati i due minuti di penalità in cui è inciampato il novanta per cento del gruppo o più. Una vicenda quanto meno bizzarra, ma senza entrare nello specifico delle dinamiche dei due minuti di penalità, semplicemente accettandoli, è quantomeno incredibile visti gli effetti sulla classifica la correzione di queste sia arrivata con un paio d’ore di ritardo rispetto alla pedana finale. Tutto questo nonostante la gara fosse arrivata al controllo orario in questione con ventitré minuti di ritardo, e questo alla partenza della speciale seguente (l’ultima della gara) è cresciuto esponenzialmente, tanto che la prova è partita con un’ora e quarantotto minuti di ritardo. Con una pedana finale in ritardo di quasi due ore, quarantasei vetture in gara CIAR e otto del CRZ, la rettifica tempi e classifiche riporta le ventitré, viene da chiedersi con tanto tempo a disposizione nessuno abbia pensato di comunicare il tutto con la dovuta tempestività. Se nella generale a cambiare è la quinta posizione, avere le foto dei podi dello Junior e del CIRT sbagliate è imperdonabile. Nello Junior sul terzo gradino del podio c’era Pederzani e non Peduzzi, mentre nel CIRT c’era Ciuffi e non Ceccoli, tutto questo per una lentezza disarmante nella stesura delle classifiche, da un idea di quanto tutto a volte sia preso sottogamba.