Con l’introduzione del monogomma nel TIR è scattata una sorta di effetto domino e la prima tessera a cadere è stata quella del Rally di San Martino di Castrozza, come riserva del CIAR probabilmente una della candidate favorite ad entrare nel girone delle tre gare a coefficiente maggiorato, ieri ha comunicato la sua rinuncia a fare parte del TIR.
Il rischio di una reazione a catena innescata dall’assegnazione del bando da parte di ACI Sport dell’introduzione del monogomma nel TIR è diventato realtà. Ieri il San Martino di Castrozza, gara inserita, in sede delle assegnazioni delle validità tricolore nel TIR, con il prestigioso riconoscimento di riserva del CIAR, ha rinunciato a fare parte del Trofeo Italiano Rally. Dopo un fine settimana dove gli organizzatori hanno soppesato vantaggi e svantaggi, la stima ipotetica delle vetture extra campionato che avrebbero rinunciato ad essere della partita ha convinto la gara trentina a passare la mano. Una strada che potrebbero imboccare altri appuntamenti della serie cadetta, in particolare nel nord est dove alcune gare TIR si aggirano intorno a quota cento iscritti o come il Città di Bassano addirittura di più. Discorso analogo per le due debuttanti della serie Coppa Valtellina e Valli Ossolane, appuntamenti da sempre legati da un rapporto strettissimo con i piloti del territorio. Una tempesta che a differenza delle preoccupazioni manifestate da alcuni piloti non è scattata con una levata di scudi dal basso, ma dalle gare che a conti fatti sono quelle che rischiano di pagare il dazio maggiore. In realtà la partita è appena iniziata, facile immaginare un rilancio della federazione per tentare di fare rientrare la decisione evitando di sollevare un polverone che danneggerebbe tutti. Ed a questo punto sono più comprensibili ritardi e slittamenti nella comunicazione dei calendari, o dell’assegnazione del bando per il monogomma, avvenuta negli ultimi giorni della passata settimana. In realtà nel bando era inserita una clausola con la quale Aci Sport si è riservata la facoltà di interrompere le procedure di assegnazione in qualsiasi momento, nel caso si verificassero delle criticità impreviste prima dell’ufficializzazione del regime di monogomma.