SCANDOLA A TUTTA TERRA

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Le strade bianche spostano gli equilibri delle forze in campo nel CIR, con uno Scandola che risale in maniera autoritaria in cattedra, fa il pieno di scratch nelle prime due boucle e va a prendersi la leadership della gara e fa il pieno di punti di gara 1.

Umby sulle speciali sterrate Marchigiane, delle colline che abbracciano Cingoli, si è sempre trovato perfettamente a suo agio. Tanto che il suo nome nell’albo d’oro dell’Adriatico è andato a scriverlo consecutivamente negli ultimi tre anni e con una tappa d’attacco, ha fatto capire a tutti che è pronto a scendere il poker. Una perfetta fusione tra pilota vettura e gomme che in questo primo round nulla ha lasciato alla concorrenza, implacabile nelle prime speciali della giornata, leggermente più attento nel finale per amministrare i punti di gara 1. Alle spalle di Scandola la nuova coppia targata BRC, con un Campedelli subito a suo agio sulla Fiesta a Gas, sin dalla prima speciale in lotta per il podio. Impegnandosi in un braccio di ferro entusiasmante con il suo compagno di squadra Basso, passato all’Adriatico al volante di una Fiesta ad alimentazione tradizionale, con la quale ha faticato a trovare i giusti equilibri per limare quei secondi che lo separavano dalla Fabia del rivale Veronese. Purtroppo nella prova settacolo finale stallona e perde quasi 20″ che lo obbligano a dare strada e podio ad Andreucci. La Peugeot di Ucci è parsa un’pò in difficoltà, pur senza mollare la coda del gruppetto, non è mai sembrato realmente in condizione di saltare chi lo precedeva. Alle spalle dei quattro protagonisti nonostante i pochi chilometri di speciale si fa il vuoto, con la sola eccezione della skoda di Denis Colombini che riesce a restare a galla tra il gruppo dei primi e le retrove.

CLASSIFICA   

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