La prima tappa dell’Adriatico al timone della gara non propone troppi temi, con Umberto Scandola di una spanna sopra la concorrenza, nelle prime due boucle va a segno con un sei su sei e fa il vuoto, per poi controllare prima Campedelli e poi Andreucci. Anche se in realtà l’unico a dimostrare di tenere il passo è stato il giovanissimo Rovanpera.
Partito con i favori del pronostico, in una gara dove è sempre riuscito a fare bene, questa volta è stato semplicemente superlativo, veloce e preciso come nella prima tappa in Sardegna dell’anno passato quando bacchettò l’intero plotone del WRC2. Una tappa imperiale dove va a fare il pieno di punti, vinta con un passo più veloce di quello dei sui rivali, ma anche con una condotta tattica perfetta dove ha dato tutto nella prima boucle, quando la posizione di partenza gli permetteva di fare una maggiore differenza sui suoi rivali diretti nella corsa al titolo. Nel finale va in controllo ma questo non gli impedisce di continuare a macinare scratch. Alle sue spalle un Andreucci che nella prima tornata paga pesantemente il ruolo di apripista, nelle repliche rientra in gara ma non riesce mai a convincere, faticando a stare sulle tracce dei suoi avversari. In realtà la posizione di immediato rincalzo arriva grazie al gioco di squadra con Rovanpera, che nella prima boucle capitalizza il fatto di partire molto indietro. Nei passaggi successivi tiene un ritmo alto ma non esce mai dalle righe ben imbrigliato da papà Harry e Risto, lasciandosi sfilare quasi naturalmente nel finale, regalando punti pesanti a capitan Ucci. Ad aprofittare del rallentamento di Rovanpera c’è anche Campedelli che lo salta proprio in dirittura di arrivo e si prende il gradin basso del podio.Simone dimostra uno stato di forma ottima, nella prima tornata lascia qualche decimo, ma poi cresce ed è l’unico a restare in scia alla Fabia di Umberto, ma a due speciali dalla fine sbaglia esce di strada e perde una quindicina di secondi scivolando alle spalle di tutti i pretendenti al titolo.