All’Adriatico a vincere è la Skoda Fabia di Umberto Scandola che sugli sterrati Marchigiani ritrova il ritmo dei tempi migliori, capitalizzando il potenziale delle sue D-Mack che sulla terra dimostrano di essere al top anche con fondi più duri e temperature elevate. Ed ora il leader del CIR è proprio il Veronese che per mezzo punto salta Andreucci.
Dopo l’ottima partenza di ieri sera che gli è valsa la leadership provvisoria il Veronese targato Skoda non si fa intimorire dall’ordine di partenza che oggi lo vedeva ricoprire l’ingrato ruolo di apripista. Con una gara tatticamente perfetta firma un altro successo su quelle speciali Marchigiane sulle quali riesce sempre ad esprimersi al meglio. Se negli anni passati le coperture Francesi su questi sterrati (compatti e ghiaiosi) gli hanno sempre dato una bella mano, le D-Mack hanno dimostrato di non essere da meno della più blasonata concorrenza. Una gara ineccepibile veloce ed attenta nella prima tornata quando la ghiaia rendeva il fondo più scivoloso, per poi mettere alle corde nei seguenti due round la Ford Fiesta di Campedelli. Il Romagnolo non ha mai mollato, ma ha dovuto cedere al suo avversario una manciata di secondi che alla fine sono risultati determinanti. Una seconda piazza che comunque gli consente di restare in gioco per il titolo tricolore. Terzo assoluto ma primo della classifica dei pretendenti al campionato terra Nicolò Marchioro che con una bella gara in crescendo sulla dirittura di arrivo salta un Andrea Crugnola che nel finale perde una mezza minutata buttando il podio alle ortiche. Quinto un incredibile Lindholm che con la Hyundai HMI stacca delle performance davvero notevoli, ma dopo avere perso tempo ieri sera per un testa coda, riaggancia il podio ma lo butta via cappottandosi ad una speciale dalla fine, riuscendo comunque a limitare il tempo perso. Chi invece deve issare bandiera bianca è Pietarinen, anche lui gambe all’aria quando è in piena lotta per il terzo gradino del podio, all’inizio della seconda tornata. Gara da dimenticare anche per Andreucci, nonostante una posizione di partenza migliore, riesce a difendersi nel primo passaggio ma nelle altre due repliche paga in maniera vistosa, ed alla fine oramai in vista del traguardo anche lui fa una bella capriola e scivola all’undicesimo posto. Un campionato che ora vede in testa Scandola ma nella volata finale al Due Valli Umbi, Ucci e Campedelli si presentano in un fazzoletto di 5 punti e mezzo, un campionato più aperto che mai.