La seconda mattinata del Montecarlo ha proposto un ventaglio di scelte di compromesso agli antipodi tra loro, in realtà la neve il ghiaccio di Sisteron hanno influito sulle scelte sino ad un certo punto, perché la priorità di molti non è sembrata quella di avere una seconda scelta per il ghiaccio, ma mettersi al riparo dal pericolo forature.
La paura della speciale di Sisteron con una lunga porzione ghiacciata di sette otto chilometri sicuramente ha complicato la vita a tutti i piloti, ma di quegli otto chilometri in realtà a spaventare chi non ha imbarcato le gomme con i chiodi erano solamente due tornanti, che in caso di stop potevano costare carissimi. Ma le temperature prossime al mezzo giorno hanno dato ragione a chi come le Neuville e Tanak aveva osato andare via con cinque gomme, senza nemmeno gomme da neve. Una scelta che poteva sembrare azzardata per le condizioni di Sisteron, ma in realtà non lo era affatto, peccato che i conti questa mattina bisognava farli anche con le due speciali di Thorame-Haute e Malijai asciuttissime, ma con molti tagli e pietre che moltiplicavano il rischio forature. Le due Hyundai avevano poco da perdere e ci hanno provato, ma Tanak che ha subito attaccato a fondo ha subito forato e così si è ritrovato con due speciali molto complicate da disputare senza ruota di scorta. Neuville invece è partito cercando di non andare a prendere tagli improbabili ma questo lo ha rallentato e poi nelle ultime due speciali un problema meccanico lo ha penalizzato, ed un minuto è andato completamente in fumo. La sfida Toyota Ford invece ha proposto un nuovo capitolo, con la Puma che dopo avere fatto faville e dimostrato di avere un bilanciamento perfetto, con due gomme in abitacolo che hanno contribuito ad alzare il baricentro, si è ritrovata appena dietro alle Yaris, ma questa volta con il fiatone. Su quel tratto ghiacciato chi ha saputo fare letteralmente il vuoto è stato Evans, non tanto per i chiodi ma per avere messo a terra ogni stilla di trazione della sua Yaris, un esercizio che richiede il massimo della concentrazione, buttando il piede sul freno o sull’acceleratore solamente nelle rotaie e limitandosi a dare un filo di gas sulla neve in maniere da tenere una linea lenta ma pulita. Quella della nonna che ha paura a guidare sulla neve. Peccato che a tradirlo è stato l’asfalto asciutto, dove ha guidato come non ci fossero i chiodi, alla ricerca di un tempo che avrebbe potuto proiettarlo ..