Un’annata da dimenticare per il mercato dell’auto, ma soprattutto per quello dei saloni che uno dopo l’altro hanno dovuto passare al 2021 e oltre, negli USA c’è però chi non molla ed il SEMA in linea con lo spirito al gioco d’azzardo di Las Vegas punta tutto sulla data prevista di novembre.
La pandemia di Covid-19 se in Europa ha prodotto danni enormi a tutto quello che ruota attorno al mercato dell’automobile, con due mesi di duro lockdown negli Usa e nel resto del continente americano non accenna a fermarsi. La chiusura delle attività è stata molto più soft rispetto a quella del vecchio continente, ma i danni evitati all’economia sono ampiamenti compensati da una situazione epidemiologica che non migliora e continua a proporre un up and down tra chiusure e riaperture. Ma nonostante una situazione sempre più incerta gli organizzatori del SEMA di Las Vegas, ovvero il salone di tuning e personalizzazione, non hanno nessuna intenzione di mollare, ed hanno mantenuto in piedi la loro manifestazione per la data prevista di inizio novembre (03/07). Dopo le cancellazioni di Ginevra, Detroit e Las Vegas il SEMA Show prova ad andare controtendenza, nella speranza di infilare una finestra che prima o poi dovrà riaprirsi, nonostante il Nevada sia uno degli stati più colpiti dal Covid-19. Una scommessa che punta a dare una svolta importante dopo tante cancellazioni, guardando al futuro e cercando nuove risposte. Dalla parte del famoso salone di fine stagione made in USA, c’è un indirizzo molto specifico che si rivolge soprattutto al pubblico americano e ad aziende a stelle e strisce. La presenza delle case costruttrici e dei modelli dedicati alla grande serie è sempre stato complementare, per non dire marginale, un fattore che pone il SEMA al sicuro da eventuali defezioni delle case abbastanza scontate almeno sino alla prossima primavera. Ora tutto dipenderà dal governatore del Nevada che sta monitorando la situazione e se non si registrerà un’inversione di tendenza in questi mesi potrebbe vietare la manifestazione.