SESKS, SOLBERG, PAJARI QUALE FUTURO

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In questi ultimi mesi nel panorama WRC, Sesks e Pajari  sono stati autori di due esordi al volante delle rally1 stratosferici, ma anche Oliver Solberg con un WRC2 veloce e costante è tornato prepotentemente a mettere il suo nome nella lista dei pretendenti al salto di categoria, tutti e tre però dovranno fare di conto con i sedili che sono sempre gli stessi.

La sorpresa di questa estate è stato sicuramente Martins Sesks, considerato, o meglio non considerato sino ad oggi tra i papabili ad un salto di categoria, la presenza nel WRC della Lettonia gli ha offerto un occasione di quelle che capitano una sola volta nella vita, ed il ragazzo ha saputo capitalizzarla nella maniera migliore. Discorso differente per Sami Pajari entrato da qualche tempo sotto l’ala della Toyota che si sta occupando del suo svezzamento, Oliver invece è sempre più vicino al titolo WRC2, sia pure tra alti e bassi sulle rally1 ha collezionato una discreta esperienza e con il passare dei mesi ha dimostrato di essere maturato, ed avere acquistato quella solidità prestazionale che in più di un occasione gli era mancata. Tre giovani molto dotati, che hanno scatenato la fantasia dei più, ed in molti li danno già per accasati con un sedile per la prossima stagione. Qualcuno però sembra essersi dimenticato che nel WRC i sedili disponibili, senza dovere portare un valigia, sono solamente sei: tre in Toyota e tre in Hyundai, in M-Sport oggi i sedili sono solamente due, ma potrebbero anche diventare quattro purché si abbia disposizione del budget, oppure l’appoggio di uno sponsor. La situazione non è così differente dall’anno passato, Pajari è quello con le spalle maggiormente coperte, perché è già sotto l’ala protettrice di mamma Toyota, ma questo non significa forzatamente una promozione a terza o quarta vettura. Ad oggi per il prossimo anno non è stato fissato alcun programma, ma la presenza sulla GR Yaris Rally1 è tutt’altro che scontata, se non in qualche apparizione a spot, molto dipenderà dalla line-up venti venticinque. Qualcuno nel suo immaginario lo ha già promosso al posto di Evans, ma anche se il gallese non andasse a rinnovo sostituirlo con un pilota che al suo attivo ha una sola gara in rally1, è una mossa che una squadra che ambisce al costruttori non si può permettere. Per Sesks l’unica strada è quella in M-Sport, con la quale potrebbe disputare ancora il Cile, ma tutto dipende dal noleggio o meno di una vettura in loco. Parlare di venti venticinque per una squadra che oramai decide la sua line up a gennaio è molto più che prematuro, di sicuro le buone prestazioni in Polonia e Lettonia saranno un incentivo in M-Sport a dare una mano a Sesks per mettere assieme una cordata Baltica. Per ultimo abbiamo lasciato Solberg, l’esperienza sulla rally1 non gli manca, ed ha degli sponsor importanti alle spalle, ma tra le mani ha un contratto Skoda per cui a meno il mercato non gli apra le porte su un programma importante, muoversi potrebbe non essere così conveniente. Ma per sapere se ci sarà un’occasione bisogna attendere come si svilupperà il mercato.

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