SHAKE PROVE MUSCOLARI

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Lo shake down dello Sweden non dice molto a livello prestazioni, ma testimonia le difficoltà che propone un fondo che tra le nevicate degli ultimi giorni e delle temperature non proprio polari, muta di passaggio in passaggio. A parte gli svarioni nei muri di neve di Breen, Katsuta e Neuville i tempi danno ragione a Toyota e Hyundai che mostrano i muscoli.

Chi si attendeva un rally on-ice vecchio stampo, sulla falsariga di quanto si è visto l’anno passato all’Arctic Finland Rally, lo shake di questa mattina ha dato un’idea abbastanza chiara di come sia difficile affrontare una stage con il fondo che va mutando ad ogni passaggio. Condizioni molto complesse che non certo per caso vedono innevarsi ben tre equipaggi: Neuville, Katsuta e Breen, nulla di particolarmente grave, ma abbastanza significativo di strade estremamente veloci chiuse in una carreggiata molto stretto, dove giocare di sponda può costare molto più caro delle speciali ghiacciate senza muri di neve, come nel Varmland e in Norvegia. Condizioni estremamente complesse che se da una parte hanno indotto alcuni piloti ad uno shake down tranquillo, vedi Lappi, Evans, Oliver Solberg e Fourmaux. Dall’altra i due capitani della Hyundai non hanno rinunciato a tenere alto il passo, mettendo subito in chiaro che sulle speciali di Umeà punteranno al massimo risultato, nell’ultimo passaggio Kalle Rovanpera ci ha dato una bella zampata e si è preso lo scratch simbolico con tre decimi di vantaggio su Tanak. Ma dopo quanto si è visto oggi la sua prestazione sembra essere destinata a restare una vittoria di Pirro, perché domani l’ordine di partenza gli dice davvero molto male. Punto interrogativo sulle Puma con Craig e Gus oggi si sono fermati a metà classifica, ma se per Breen si preannuncia una Svezia tutta in salita, anche per Greensmith non si preannuncia una gara facile.      

SHAKE DOWN

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