Il rally Sweden Lockdown regala al mondo un primo assaggio di motori rombanti e lo fa sulla speciale semi artificiale di Torsby dove alcuni tra i migliori driver made in Sweden se le danno di santa ragione ed alla fine ad alzare le braccia è Oliver Solberg il più giovane della nidiata.
Teatro di questo primo scontro a motori rombanti, che alle spalle ha la macchina organizzatrice del rally Sweden non poteva che essere la cittadina di Torsby, ed esattamente il tratto finale della speciale che allo Sweden si tuffa nella Torsby Arena e si conclude di fianco al piccolissimo aeroporto dove il WRC parcheggia il suo service Park. La giornata piovosa non ha certo esaltato il grigio panorama che è rimasto più o meno identico a quello di questo inverno quando la neve latitava. Un fondo friabile che tendeva a scavarsi moltissimo, con parecchi sassi del fondo sparati sulla strada non ha certo esaltato le caratteristiche delle R5 utilizzate nella sfida. Un format nuovo rispetto alle prove a confronto diretto come il motor show di Bologna, che ha utilizzato il profilo di una speciale vera, proponendo una serie di doppi scontri diretti (con la classifica stilata in base alla somma dei tempi) che hanno determinato l’accesso l’acceso alla finalissima. Uno scontro che ha visto scontrarsi faccia a faccia il campione del mondo WRC2 2017 ed il giovanissimo astro nascente Oliver Solberg, che a Torsby giocava in casa visto che l’atelier di famiglia si trova proprio nella cittadina svedese. Oliver con la sua fida Polo R5, sempre in forma smagliante, occasionalmente affiancato alle note da mamma Pernilla ha piegato Tidemand con un doppio successo giocato in entrambe i passaggi sul filo dei decimi di secondi. Ed alla fine a separarli è stato appena 1”.1. I due hanno dimostrato anche a livello visivo una netta superiorità, che gli ha permesso nelle semifinali di mandare al tappeto senza troppi complimenti Emil Bergkvist e Mattias Ekstrom.