Appena un anno fa a Mlada optavano per una line-up molto green, mentre per il 2019 la prima stagione del WRC2 Pro presentano una line-up con i soli Kopecky e Rovanpera, scaricando in toto il resto della vecchia green line.
C’era una volta una Skoda geen nei colori ma anche nell’anima con un campione di soli 28 anni e tre pretendenti al suo scranno per il 2019 under 24. Oltre al solito Kopecky uomo asfalto ma soprattutto il prescelto per la serie nazionale Ceca (ovvero quella di casa). La sorpresa 2018 è arrivata proprio dal pilota di casa che sull’asfalto è stato implacabile e dopo il poker calato sulle strade del Saarland gli è stata concessa la possibilità di giocarsi le sue chance iridate. Ed in Turchia nello scontro diretto ha mandato al tappeto un Tidemand sempre meno convincente, lo Svedese quest’anno è stato solo la lontana ombra di quel pilota in grado di lottare quasi alla pari con Lappi nel 2016, ed il suo licenziamento era nell’aria già in Spagna quando gli è stata negata la possibilità di andare a correre con i cuginetti della Volkswagen. Saluti ed attestati di stima d’obbligo non ci sarebbe da stupirsi se tra qualche mese qualcuno cominciasse a togliersi sassolini dalle scarpe. Jan ha strameritato la sua conferma 2019, anche se in realtà questa vista la nazionalità la sua riconferma era cosa scontata. Conferma strameritata anche per Rovanpera, anche se in squadra non ci sono gerarchie il predestinato al titolo 2019 sarà proprio lui, anche se con sole due punte ed un programma che probabilmente proporrà pochissimi scontri diretti è facile immaginare una stagione fotocopia di quella 2018, ma in un campionato dove contano solo sei risultati su sette gare dichiarate il minimo errore oppure una debacle tecnica potrebbero costare molto care alle ambizioni di Mlada. Quello che fa specie è come sia stata scaricata il resto della green line. Se Nordgreen più che per meriti e doti sembrava essere approdato per dare soddisfazione a qualcuno, più che scaricato e stato messo da parte senza mai avere una chance vera. Dirottato nella cantina Europea dopo un grigio Portogallo. Veiby invece dopo quattro gare ufficiali, ed una lunga sfilza di apparizioni autofinanziate è stato messo in castigo irritando non poco la Even che con un Tidemand oramai alla porta non l’ha presa assolutamente bene ed è andata via sbattendo la porta. Una scelta quella di puntare tutto su baby Kalle per la quota giovani lascia perplessi, non tanto per il valore o per le chance di vittoria, quanto per un programma di crescita scolpito nella roccia che di anni nel WRC2 ne prevede due, e dall’avere a non avere il titolo, dal 2020 sarà WRC+. Per cui a meno di qualche ingresso a campionato in corso il rischio di ritrovarsi tra un anno con un giovane da svezzare integralmente più che un ipotesi è certezza.