SOLBERG E PADDON REALI DI SVEZIA

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Nella prima frazione il Royal rally of Scandinavia propone una gara con un fondo duro e compatto e delle medie stellari, una gara nuova per tutti dove a giocarsela sono rimasti Hayden Paddon e Oliver Solberg due jedi del WRC capaci di imporre un passo che ha sgretolato il resto del gruppo.

Alla fine della prima tappa, le speciali del Varmland che tutti abbiamo imparato a conoscere nella versione invernale, con le vetture gommate con i chiodi lunghi, possiamo dire di avere assistito ad una sfida ad altissimo tasso adrenalinico e di spettacolarità, con il padrone di casa Oliver Solberg e il neozelandese Paddon una spanna sopra la concorrenza. Nelle otto speciali di giornata Oliver si è portato a casa la bellezza di cinque scratch, contro i tre di Hayden, ma nel loro impressionante testa a testa fa specie che una lista con una decina di nomi che da queste parti sanno andare fortissimo sono stati letteralmente sepolti. L’unico che è riuscito a inserirsi tra loro e a prendersi almeno la consolazione di una seconda piazza nell’ultima speciale è stato Heikkila, uno dei protagonisti dell’ERC che ora insegue al quarto posto della generale ad appena otto decimi da Frank Tore Larsen, ma ad una quarantina di secondi dal leader della gara. Un distacco che in una gara la cui media oraria ha superato i 124 chilometri orari, è un autentica eternità. A dirla tutta sono già pesantissimi i 10”.2 che Solberg è riuscito a mettere tra se e Paddon, una piccola ipoteca sulla gara di casa a cui tiene come al titolo WRC2. Nella mattinata le prime prove speciali ancora bagnate dalla pioggia di ieri e della nottata, hanno complicato non poco l’equazione grip e se da una parte l’alfiere Hyundai è stato imperiale, Oliver probabilmente ha preferito tenersi un piccolo margine visto il maggiore numero di insidie. Ma con il sole le speciali sono tornate rapidamente ad asciugare, ed a parte sabbia e brecciolino da spazzare il grip è ritornato quello di sempre è Solberg ha preso in mano le redini della partita. Ma dall’altra impressiona un Paddon sempre più sicuro e determinato, padrone incontrastato dell’ERC, davanti a giovani promettenti come Sesks e nomi con esperienza e solidità come Ostberg. Nel gruppetto degli inseguitori oltre a Larsen e Heikkila ci sono anche Gryazin, Sesks e Lauri, cinque piloti raccolti in un fazzoletto di appena tredici secondi. Il primo degli italiani è un brillante Mabellini in dodicesima posizione, ma a qualche manciata di decimi dalla top ten e dal suo compagno di squadra Llarena, mentre è più staccato Battistolli che occupa la diciottesima posizione. Mentre un ritrovato Daprà occupa la quinta posizione nella classifica ERC4 Junior, ma con il gradino basso del podio ad un solo secondo di distacco.

CLASSIFICA

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