Al Liepaja i giovani la fanno da padroni ed a vincere a soli 17 anni è Oliver Solberg, che tiene per due giorni alle corde Lukyanuk, ma impressiona ancora di più la terza piazza di Martin Sesks 19 anni al debutto su una R5.
Dopo i primi due match sulle strade delle isole Atlantiche il campionato Europeo si trasferisce sulle velocissime speciali sterrate che si affacciano sul Baltico del Liepaja, un cambio di ritmo che da un’altra impronta alle classifiche. A vincere senza troppi se o ma è il rampollo di casa Solberg, il giovanissimo Oliver, grandioso nel fare linee impeccabile a velocità vertiginose, capitalizzando in maniera perfetta il vantaggio di essere al volante di Volkswagen Polo che oggi sulla terra ha un qualcosa in più. Nella prima frazione prende subito il timone della gara e con un poker di scratch mette a tacere ogni velleità di Lukyanuk, il Russo ci prova e mette le ali alla sua Citroen C3, ma non è abbastanza per fare vacillare il giovane Solberg. Soprattutto sa di non potere permettersi un altro passo falso e cerca di non osare oltre la soglia di rischio, così nel secondo round domenicale dopo avere incassato un altro tris di scratch del suo rivale, alza il piede e conclude la sua gara controllando una piazza d’onore solida come una roccia, che vale soprattutto un bel gruzzolo di euro punti. Con un ritardo di poco inferiore al minuto si porta a casa un magnifico podio un altro giovanissimo Martins Sesks, dopo anni al volante delle piccole R2 prende per la prima volta il volante di una Skoda Fabia R5 (premio per il successo nel ERC3 Junior), ed incanta. Nelle prime speciali mentre prende le misure alla sua vettura, si trova a lottare alla pari e senza timori reverenziali con i primi due che tiene nel mirino. Con il passare dei chilometri perde qualche secondino e dimostrando una maturità straordinaria riesce a rivedere il suo passo al ribasso, ma con un controllo impressionante sulla Fabia di Ingram che tiene sempre a debita distanza relegandolo in quarta posizione sino al traguardo. A chiudere la top five ci pensa il Polacco Habaj, la sorpresa di questo avvio di stagione nei precedenti appuntamenti aveva brillato per saper correre sul passo, ma aveva dimostrato qualche limite in prestazione pura. Con l’impennarsi delle medie non è mai riuscito a tenere la scia dei primi, ed al traguardo ha pagato due minuti abbondanti. Alle sue spalle l’unico che ha dimostrato di averne di più è stato Arai, ma un problema all’uscita del primo service gli è costato una penalità di 1’20”, senza la quale avrebbe potuto restare nella top five.