In questi ultimi venticinque trent’anni per la sicurezza è stato fatto molto, tanti però sono anche i danni che sono stati fatti nel nome di questa a cominciare dall’indimenticabile spettatore virtuale dell’era Mosley. Dal consiglio FIA di ottobre si è rinforzata l’idea della video sorveglianza con dei camera car a bordo delle vetture da gara, un concetto molto virtual ..
Dopo avere trovato un posto di lavoro per un ex-navigatore come analista delle immagini inviate dalla safety car per individuare i giubbini dei fotografi (e operatori televisivi) brutti e cattivi, da chiamare a rapporto, ed eventualmente strigliare; come se questi rappresentassero un reale attentato alla sicurezza. Dal consiglio mondiale di ottobre però si è andato oltre, almeno in tema di video sorveglianza, approvando l’adozione obbligatoria su tutte le vetture Rally1 di una telecamera AISC (Artificial Intelligence Safety Camera). Una video camera che scansiona full time la strada e i suoi dintorni, strumento in grado di individuare le forme e il posizionamento degli spettatori. Obbiettivo implementare i mezzi a disposizione del delegato alla sicurezza per andare a creare dei dossier più precisi, per individuare e affrontare le situazioni più critiche. Decade invece l’obbligatorietà della telecamera ad alta velocità (HSC) puntata sull’equipaggio, che resta però consigliata. Gioco forza il 2020 è andato in scena in un panorama deserto, da questa primavera in molte realtà gli spettatori si sono presentati in massa, in alcuni casi questa presenza straripante dopo un anno di vuoto pneumatico ha fatto preoccupare qualcuno. Un elemento che speriamo vivamente non porti ad una nuova crociata nel nome della sicurezza. Dopo un anno senza spettatori la mission deve essere riportare la gente sulle speciali e cercare di creare delle manifestazioni sempre più a misura di spettatore, in grado di richiamare più pubblico e dare maggior respiro territoriale alle gare. Certamente la sicurezza resta la principale priorità, ma questo è un tema che va affrontato soprattutto in fase di allestimento della gara, individuando delle aree adeguate con adeguati servizi e non solo mettendo nastri di divieti su tutta la speciale. La videosorveglianza può anche evidenziare delle criticità, ma nella struttura di quasi tutte le gare quasi mai abbiamo visto la forza numerica adeguata per avere il controllo della situazione. Oltre ad una rete di comunicazione capillare che oggi non si è certamente evoluta al passo con i tempi, non tanto per mala volontà quanto per questioni budgettarie. La tecnologia fornisce mezzi dalle capacità straordinarie, ma puntare tutto su questi senza adeguare tutto quello che sta dietro rischia di scatenare una nuova caccia allo spettatore.