STERRATI E GOMME

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Il fondo dell’Estonia per certi versi simile a quelli polacchi o del Liepaja, più soffice e meno compatto rispetto a quelli Finnici oppure delle speciali Toscane o Neo Zelandesi. Ma oggi trazioni integrali e gomme fanno danni ovunque e come a Tartu basta un passaggio per avere strade completamente distrutte dopo un solo passaggio.

Con i suoi sterrati più morbidi nelle nazioni a sud del baltico, non è certo una novità assistere ad un degrado importante dei fondi sterrati, ma la potenza delle Rally1 e prima delle WRC Plus unita ai carchi aerodinamici, ed a delle gomme sempre più performanti e aggressive ha portato la situazione molto vicina al punto di rottura. In Finlandia come in altre nazioni dove i fondi sono più compatti la situazione non è tanto migliore, appena la strada diventa un po’ più guidata e le curve cominciano a chiudere dopo una decina di top car cominciano a scavarsi delle profonde rotaie. Con un fondo segnato e smosso le Rally2 al seguito, anche se pagano un debito di cavalleria ai primi completano l’opera, ed al secondo giro a dettare le linee sono le rotaie. Con buona pace dello spettacolo, che si impoverisce per gli spettatori e anche per i piloti, non è un caso che in un paio di occasioni ai microfoni di WRC+ Neuville abbia messo l’accento su un fondo distrutto dove è impossibile divertirsi. Ma se si lamentano i top che hanno vetture e potenza per riuscire a galleggiare sulle rotaie, con le Rally2 lo spettacolo si azzera. Mentre per le vetture più piccole diventa una semplice corsa alla sopravvivenza, e se si entra in certi buchi si corre il rischio di rimanerci spanciati come una balena in spiaggia. Tutto va avanti e per certi versi la tecnologia galoppa, ma oggi si è andati molto oltre; se le vetture sono sempre più lontane dai gruppi A, derivati diretti dalla serie, le gomme sono diventate un mondo a se stante che non ha più nulla a che spartire con il mondo delle automobili di tutti i giorni. Trattandosi della chiave di volta per trasferire potenza e guidabilità dalla vettura al terreno, i pneumatici sono l’anello più importante per fare quel primo passo indietro che li riavvicini i rally alla produzione. Ne guadagnerebbe lo spettacolo e soprattutto darebbe uno stop ad una deriva che sta soffocando la terra in tutto il mondo a causa dei ripristini sempre più costosi; e vista l’ingenza dei danni pretesi in tempo zero.

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