Dopo una prima boucle sui ghiacci della Norvegia dove i primi pagano molto meno del previsto nella replica la fanno da padrone neve sciolta, acqua, fango e quel pizzico di ghiaccio che resta per complicare il tutto, un portone spalancato per chi parte dietro ma ad approfittarne è un Suninen super nella prima boucle grandioso nel pomeriggio, prima in attacco e poi in difesa sul ghiaccio della Torsby.
Come anticipato negli articoli precedenti per spostare l’ago della bilancia di questo rally Sweden bastava un grado in più, oppure uno in meno e così la mattinata è filata via sulla soglia dello zero con un fondo che si è degradato meno del previsto. Abbastanza per permettere a Ogier e Neuville primi sulla strada di contenere il loro ritardo come di rado può capitare sulle speciali del Varmland. Chi partiva dietro un po’ di vantaggio lo aveva, ma troppo poco per andare saltare a piè pari Tanak e banda, Suninen però riesce a prendere la scia dell’Estone, vuoi perché sul veloce sa esprimersi al meglio; vuoi perché il fiuto gli dice che è l’ora di affondare i colpi perché da un istante all’altro le cose potrebbero cambiare e per fare bene è vitale essere con i primi. Le cose cambiano eccome, alla fine della prima boucle la terra affiora dovunque, un cielo cupo e nuvoloso permettono alla temperatura di salire sino a + 8 e tutto il ghiaccio tritato diventa acqua oppure granita liquido, la dura terra quasi sghiacciata tira fuori un po’ di fango e le speciali diventano una trappola mortale per chi parte davanti. Il primo a caderci è Neuville che osa troppo e rimedia un testa coda ed un dritto che sono un chiaro invito alla prudenza, ed a fine tappa è fuori dalla top five a una minutata dai primi. Ogier capisce che è finita e non rischia quanto il Belga, ma nel tenere un passo comunque buono anche lui pasticcia ed è costretto a fermarsi con la sua C3 a cavallo di un muro di neve. Tanak sfrutta al massimo la sua posizione di partenza, ma le tante uscite dell’anno passato sono un insegnamento che non ha dimenticato, ed in più di un occasione l’impressione è che non stia affondando i colpi, attento a fare i tempi nelle linee di chi lo precede cercando di non rischiare più del lecito. Ma nella speciale corta di Torsby dove il ghiaccio è buono lancia il suo primio affondo e si prende una seconda piazza pesantissima a soli 2”.0 dalla leadership. Un mezzo successo soprattutto in considerazione della tappa di domani. Nel pomeriggio dietro si scatena l’infermo con Evans che stacca due scratch, ed uno lo fa Suninen, tra gli attaccanti c’è anche Latvala ma Temu riesce a saltare tutti a Svullrya e taglia il traguardo con 2”.0 sulla Yaris di Ott. Una gara da incorniciare, forse con un paio di secondi lasciati sulla penultima stage, un eccesso di sicurezza che però ci può stare visto che domani solo qualche secondino potrebbe non bastare a fermare la Yaris alle spalle. A chiudere il podio con 17″.8 di ritardo troviamo Mikkelsen autore di una gara veloce e regolare, mentre Evans è quarto ad una mezza minutata autore di una seconda boucle a testa bassa. Gara da dimenticare per Latvala che sull’ultima vuole saltare Suninen ma esagera e finisce la sua giornata dentro un muro di neve.