Il meteo in Svezia ha preso ancora tutti per il naso, con un colpo a sorpresa ha ribaltato anche le previsioni, ed il calo termico è diventato aumento, ma dal Varmland si ostinano ad andare avanti monitorando l’evoluzioni e per il momento è stato tirato un colpo di spugna solamente sullo storico, esattamente come in Australia.
Il calo termico previsto per oggi e domani si è ridotto di molto, ma l’andamento per il fine settimana, ed anche per la prossima si è riportato sopra lo zero. Come detto in precedenza organizzatori e promoter non hanno nessuna intenzione di cancellare la gara, ma nonostante la situazione stia precipitando di ora in ora si sono presi altro tempo, l’unico provvedimento è stato quello di tirare un colpo di spugna sullo Sweden storico, una gara che anche con un calo delle temperature ben più consistente rispetto alle previsioni, sarebbe stato necessario o comunque opportuno cancellare per preservare il fondo delle speciali in ottica della maggiore importanza del WRC. In questo momento però è chiaro che sta andando in scena la stessa farsa a cui si è assistito non più di tre mesi fa dalle parti di Coffs Harbour. Allora il dramma di una nazione, o meglio di un continente, mise a tacere le polemiche, ma anche in quell’occasione ci sarebbe stato parecchio da dire visto che i tempi per evitare la trasferta ci sarebbero comunque stati. A questo punto è abbastanza evidente che la gara andrà via zoppa, ma da indiscrezioni che stanno circolando in maniera sempre più insistente il piano B è di quelli da fare rabbrividire. A quanto pare la prima giornata che si corre a cavallo tra Svezia e Norvegia potrebbe mandare in scena solamente la boucle del mattino, magari con qualche taglio qua e la dell’ultimo minuto. Mentre il sabato la carovana resterebbe ferma per tutta la giornata in quei di Torsby per ripartire la domenica e fare solamente un passaggio sulla Likenas. Una sorta di farsa per non mettere il bollino cancellato su una gara, che gara non sarà ma che questa volta rischia di travolgere un sistema dove chi detiene il potere sportivo non sembra più in grado di fare sentire la propria voce, mentre a decidere sono quasi esclusivamente le parti che hanno interessi economici in ballo. Obbiettivo limitare i danni, se poi immagine e credibilità finiscono sotto le scarpe poco importa. Un impennata di orgoglio da parte degli Svedesi, potrebbe ancora evitare la farsa, ma se si continua a non decidere per andare avanti con il monitoraggio è evidente che si rischia di fare come in Australia, visto che le squadre sono oramai sul piede di partenza e tra domenica e lunedì saranno oramai tutti in strada.