Lo Svezia di Umea si affaccia alla sua quarta edizione nel nord del paese, ed a tenere banco sono i temi che propongono complicate equazioni dalle condizione del fondo e dalla sua evoluzione nel corso della gara, all’emorragia di chiodi sulle nuove gomme Hankook. L’unica certezza è un meteo senza precipitazioni, ed un forte abbassamento delle temperature.
L’anno passato a fare parlare durante e dopo la gara erano state le super prestazioni delle rally2 il venerdì pomeriggio, con cinque rally due davanti a tutti a Brattby, Linnamae secondo a Norrby e Solberg terzo sui ventotto chilometri della Floda. Tempi indiscutibilmente super, ma è debito ricordare a rimescolare le carte ci ha pensato una copiosa nevicata, che ha vistosamente rallentato le Rally1 HY. Un discorso simile a quanto due settimane addietro abbiamo visto all’Arctic, con il successo della Yaris Rally2 di Kauppinnen sulla Yaris Rally1 di Rovanpera, posizione di partenza a parte, Kalle ha corso con due millimetri in meno di chiodo, una differenza pesantissima. Oramai non nevica da parecchi giorni e le carreggiate sono leggermente più larghe, ed i muri in molti tratti non sono altissimi, questo dovrebbe permettere alla strada di pulirsi maggiormente rispetto alle passate edizioni. In superfice però non c’è ghiaccio vivo ma un velo di neve sfusa e questo potrebbe costare caro ad Evans e Fourmaux che partono davanti a tutti. A parziale compensazione però le gomme si salveranno maggiormente nei confronti di chi parte dietro, perchè nei test quando si è andati sul ghiaccio vivo le Hankook hanno mostrato una spiccata tendenza a perdere i chiodi. Per avere un degrado decisamente importante della prestazione basta perdere appena un 10% della chiodatura, un chiodo qui e uno là, ed il tempo è andato a farsi benedire. Un altro punto interrogativo è il divario tra le rally1 e le rally2, la neve sfarinata sul fondo a parità di gomma e di chiodi non dovrebbe restringere la forbice prestazionale, ma se le meno potenti rally2 non perdessero chiodi la forbice potrebbe chiudersi. Immaginare Evans e Fourmaux che partono, davanti possano battersi per il successo è abbastanza difficile, le posizioni migliori sono quelle di Rovanpera, Tanak e Neuville. Il vero punto interrogativo sono Pajari e Sesks che partono in fondo al gruppo delle Rally1, i due hanno tutto il potenziale per mettersi in evidenza, molto dipenderà quanto sono disposti a scommettere su se stessi, ed andare così a cercare una partenza a tutta.