La stagione CIR di Simone Goldoni al volante della debuttante Suzuki Swift Sport Hybrid ha sorpreso un po’ tutti per la competitività di una vettura con la motorizzazione in configurazione di serie, ma a Como potrà disporre degli aggiornamenti alla centralina elettronica che dovrebbero garantire migliori prestazioni al motore della compatta made in Japan.
L’obbiettivo 2020 per il giovane pilota di Gressoney era quello di svezzare la piccola ibrida sportiva di casa Suzuki, anche se nel mirino c’era anche il titolo CIR R1. Una vettura che ha impressionato per il suo grado di affidabilità ma soprattutto per la competitività di una motorizzazione di serie. Tanto per non prestare il fianco a fraintendimenti va specificato che i propulsori in classe R1 sono tutti di serie, ma c’è però la possibilità di lavorare sull’elettronica in maniera da ottimizzare le prestazioni, andando ad aggiungere qualche cavalluccio in più ma soprattutto spostando l’erogazione motore su indici più corsaioli. Questo primo test sulle strade di Como sarà molto interessante perché dovrà dare una doppia risposta, quella nel paragone diretto con le Swift del trofeo che la nuova Hybrid dovrà andare a sostituire nei prossimi anni, equilibrio dove oggi la nuova Hybrid, con la motorizzazione stradale, prestazionalmente si è dimostrata all’altezza della. Ma ci sarà anche il confronto con alcune delle nuove Renault Clio RSR Rally5, che hanno mosso i loro primi passi nelle gare del CIR, vetture rappresentanti della nuova filosofia (rally5) che ci ha consegnato vetture più vicine alle rally4. Lontane parenti di quelle R1 molto vicine alle vetture di produzione. Un banco di esame per la nuova Swift Sport Hybrid ed una sfida per Giorgio Marazzato timoniere della Gliese Engineering che si è occupata di sviluppare la nuova freccia gialla.