Nella seconda frazione i tre pretendenti alla corona iridata hanno continuato il loro braccio di ferro personale sino agli ultimi chilometri di giornata, un equilibrio imperfetto che tra un alto e basso ha visto Tanak rosicchiare decimi preziosi ad Ogier e Neuville.
Un’altra giornata con il tipico clima Gallese, a mancare all’appuntamento è solamente la nebbia, con acqua e fango in quantità su un fondo scivolosissimo che abbassa inevitabilmente la soglia del rischio Tanak, Ogier e Neuville continuano per tutta la giornata nella loro personale sfida. Uno scambio di colpi intenso e sempre sul filo dei secondi, anche se il pilota Estone a tenere un passo molto elevato. Un equilibrio quasi perfetto, non fosse per un Tanak che speciale dopo speciale riesce a grattare preziosi decimi ai suoi avversari, incrementando sia pure di pochi secondi il suo vantaggio su entrambi: 10”.1 su Neuville e 16”.3 su Ogier. Un distacco troppo corto per dichiarare la gara chiusa, anche se in realtà la tappa finale con i suoi trentotto chilometri non sembra concedere troppi margini ai sogni di Neuville, ed Ogier a meno di un errore di Tanak. Con distacchi così corti basta un testa coda, ma dei tre in questi due giorni di gara ad avere preso meno rischi degli altri è stato proprio Tanak. Nel finale Neuville ha tirato fuori le unghie, limando alle sue linee, tendenzialmente più pulite, tutto il possibile ma non è riuscito a mettere alle corde un Tanak perfetto è comunque più centrale di tutti nelle sue intraversate, andando anche a correggere a metà curva quando necessitava, oppure prendendosi il lusso di tenere il traverso ben oltre la curva per sfruttare il ritorno come un effetto pendolo. Ogier nelle sue intraversate invece raramente si è concesso correzioni, sfruttando la corda sino all’ultimo, probabilmente quei secondi lasciati per strada rispetto a ieri sono l’effetto di speciali con delle medie leggermente più elevate. Appena fuori del podio a 24” dalla leadership c’è un superlativo Meeke, con JM fuori dai giochi e la necessita di andare a punti ha rallentato di un niente il suo ritmo per tagliare i rischi più grandi, ma nel complesso ha continuato senza distrazione a correre sul passo palesando la stessa padronanza di chi lo precedeva. Alle sue spalle invece si è infuocata la battaglia per la quinta posizione con un Mikkelsen che a denti stretti è riuscito a tenersi dietro un Evans scatenato autore di tre scratch in una mattinata perfetta.