La gara parmense rilancia prepotentemente Alessandro Re (Skoda Fabia HK Racing, nella foto Formula News), vincitore senza rivali, complice anche il ko di De Tommaso. Punti pesanti anche per Sossella e Porro, a podio con le Fiesta WRC. Quarto posto amaro per il locale Razzini (‘trasparente’ ai fini della serie), gara senza sussulti per Di Benedetto e Tosi. A Straffi la tappa del trofeo 208, Catalini la spunta nel Twingo R1 Internazionale, mentre il parmigiano Castagnoli (Fabia Pool Racing) domina il rally Nazionale.
Il Taro è riserva di caccia esclusiva di Re Leone. E non ce n’è per alcun rivale. Sulle strade parmensi si consuma il riscatto in grande stile di Alessandro Re, finalmente assurto ai livelli che lo avevano visto contrastare con generoso coraggio la superiorità di Luca Rossetti nella passata edizione dell’IRCup. Ma soprattutto, la gara emiliana, tappa mediana del campionato, rimette tutto in discussione e riapre completamente i giochi per la successione al trono del campione friulano.
Succede, infatti, che mentre Re e Turati dominano sin dai primi metri di gara (e sfruttano lo scroscio di pioggia che rallenta tutti gli inseguitori nella terza speciale), il capoclassifica dell’IRCup vive sugli asfalti intorno a Bedonia un week-end da dimenticare. De Tommaso resta sempre ai margini della lotta di testa ed il suo inseguimento alla zona podio si conclude sulla penultima prova, quando sulla Fabia by Munaretto s’innesca un principio d’incendio domato anche grazie all’intervento dei rivali. Ai due successi d’inizio stagione, il varesino aggiunge quindi un imprevisto zero (che coincide con lo scarto obbligatorio). Così, la bandiera a scacchi di Bedonia certifica anche il cambio della guardia al vertice di una classifica ora capeggiata da Re (124 punti) su De Tommaso (110), mentre tutti gli altri sono già staccati, ancora sotto quota 100. E la sensazione, supportata più dal cronometro che dal pallottoliere, è che il titolo 2019 sarà un affare tra i due giovanotti armati dell’auto boema.
Anche al Taro, infatti, le due Fiesta WRC s’inchinano al cospetto del miglior equipaggio in gara con un’auto di classe inferiore. Sossella, in realtà, tiene (ma solo un po’) sulle spine lo scatenato Re, senza mai dare la sensazione di poter ribaltare la situazione; l’acquazzone di domenica mattina fa il resto, creando quel gap che nessuno avrebbe potuto colmare. Quando a Porro, il podio appare a lungo un miraggio e si materializza in extremis, grazie alle vicissitudini altrui ed anche ad un bel colpo di reni finale. Difficile, a questo punto, pensare che Sossella (-84 dalla vetta) e Porro (-39) abbiano concrete chance di tornare in lizza per il successo nella serie: per entrambi, l’ultima spiaggia sarà il Casentino d’inizio luglio.
Tornando alle vicende della gara parmense, va notizia l’harakiri del locale Marcello Razzini, il quale ‘regala’ il bronzo con una scelta di pneumatici più che azzardata in vista dell’ultima prova: il treno da bagnato fa perdere alla Fabia del ducale oltre un secondo al chilometro sulla Montevacà (che va in scena, superfluo dirlo, in condizioni di asciutto e caldo); peccato per Razzini e Taufer, autori sino a quel momento di una buonissima gara. Non graffiano ma mettono in carniere punti importanti le altre Fabia di Di Benedetto e Tosi (sempre più terzo in classifica con 93 punti), dietro finiscono Felice Re (Fabia), Gentilini (Fiesta WRC) e le altre vetture ceche di Gatti e Giacobone a chiudere la lista dei primi dieci.
Il toscano Straffii la spunta nel trofeo 208 Rally Cup Pro, approfittando di un inusuale errore del battistrada Rovatti (che chiude terzo); tra i due, il brillante reggiano Zorra. Il trofeo riservato alle Renault Twingo R1 premia l’altro toscano Catalini. Il rally Nazionale celebra il primo successo in carriera del parmigiano Fausto Castagnoli (Fabia Pool Racing – R5) su Vellani (208 – R5) e Brugo (Fabia).