Il secondo round del Raceday sulle strade bianche del Piave propone una gara in umido con acqua a secchiate, ma nonostante fango e campi allagati il pubblico risponde in massa a questa festa di fine anno dei rally, ed i concorrenti tutti li ripagano con uno spettacolo sempre all’altezza a cominciare da vincitore Simone Tempestini, dominatore incontrastato.
A Sernaglia della Battaglia a farla da padrone assoluto anche questa volta è stato lo spirito di una grande festa di fine stagione, che nemmeno dei nuvoloni nerissimi carichi di pioggia sono riusciti a rovinare. Ne agli appassionati a bordo strada che come al solito hanno risposto in massa armati di stivali, impermeabili, ed ombrelli; tantomeno ai piloti che hanno affrontato le difficoltà delle speciali e quelle fuori con il giusto spirito. Ad onore del vero va sottolineato che il fondo ha retto abbastanza bene nonostante i litri d’acqua che Giove pluvio ha butto giù, ovviamente il fango e le tante pozze d’acqua hanno ridotto drasticamente l’aderenza, soprattutto nei punti di staccata. Regalando più traversi e spettacolo soprattutto in uscita dalle curve, ma ha ridotto l’adrenalina delle staccate al limite, moltiplicando esponenzialmente lunghi e dritti. L’acqua però non è riuscita a scalfire minimamente il pronostico, un Simone Tempestini in formato XXL, con al suo fianco (occasionalmente) la decana delle note Masina Palitta, hanno messo tutti alle corde sin dalla prima speciale. Nella seconda prova che apriva di buon’ora i tre passaggi domenicali il Trevigiano trapiantato in Romania non è andato a centro solamente nel primo passaggio, per colpa di un innocua divagazione nei campi, ma nelle ultime due ha firmato entrambi gli scratch andando a prendersi un successo scontato quanto meritato. Alle spalle della Hyundai i20 R5 con il numero 1 sulle portiere si piazza la Fiesta WRC di Edoardo Bresolin che riesce a tenersi dietro la Fabia di Alessandro Bettega per appena 1”.4. Il pilota Trentino è stato l’unico a riuscire a vincere una speciale davanti a Tempestini, ma un testa coda nel terzo passaggio gli costano una decina di secondi che lo fanno scivolare in quarta posizione alle spalle di Scattolon, ma sulla dirittura di arrivo con un bel colpo di reni riesce a saltare il pilota Pavese, ed a soffiargli il gradino basso del podio.