La gara degli Italiani propone una tappa in chiaro scuro, trofeo Opel a parte con un Sartor brillante sesto assoluto. Generale da dimenticare per Tempestini che però sotto la pioggia della seconda buocle ritorna a sfoderare il graffio del campione.
Anche se la bandiera è quella Rumena i natali sono trevigiani, ed alla testa degli azzurri c’è lui Simone Tempestini. Un programma ufficiale targato Citroen conquistato sbaragliando la concorrenza nello Junior, con il passare dei mesi ha lasciato adito a molte perplessità. Questo ha indotto Simone a rompere gli indugi esordendo sulla prima speciale vera ha stampato un quarto tempo pesante come il piombo. Un ritmo che lo ha indotto a sbagliare, una divagazione veniale che però tra il prima e il dopo gli è costata parecchie manciate di secondi. Ma quando è arrivata la pioggia e le speciali tra acqua e fango sono diventate delle vere trappole da prendere con le pinze, con tre speciali in crescendo Simone è tornato a staccare tempi importanti, bacchettando a dovere tutte le Citroen R5 presenti. Nel finale a lui e Russel la direzione gara infligge cinque pesanti minuti di penalità, per una presunta infrazione con il muletto ma al di fuori dalle ricognizioni, e senza avere accertato se alla guida ci fosse il pilota o meno (penalità che potrebbe essere cancellata). Attenta la corsa di Brazzoli che chiude al quarto posto del WRC3. Nelle fasi iniziali il driver di Saluzzo si batte con l’dam della giovane Tamara Molinaro che però a metà tappa è costretta alla resa, rimettendo le sue speranze al rally2. In coda alla gara iridata va in scena il round più pesante del monomarca Opel, con il nostro Nicola Sartor che con un ottimo crescendo va a prendersi una motivante sesta piazza, in un trofeo che anche se volge al termine alla partenza contava la bellezza di 22 vetture.