TIENI IL TEMPO

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Il CIAR in questa prima parte di stagione non ha sicuramente brillato nel dimostrare di stare al passo con i tempi nella trasmissione dei dati. Trasmissioni di tempi ad ondate e con ritardo, tempi battuti in maniera sbagliata e non corretti prontamente, per non parlare dei tempi imposti o forfettari dove il colleggio è arrivato a correggere le classifiche con ritardi abissali.

Anche al due valli, le classifiche in più di una occasione hanno evidenziato errori e anomalie, un vizietto che però il CIAR venti ventiquattro si sta tirando dietro dal primo appuntamento sulle speciali del Ciocco. Forse una delle mancanze più pesanti si è registrata proprio in Garfagnana, quando a gara finita da almeno un ora, nessuno si è preso la briga di attribuire un forfettario ad Andrea Nucita, tempo che gli valeva la quarta posizione assoluta, e non un anonima posizione ben più arretrata. Una mancanza a nostro modesto avviso grave, perché stiamo parlando di gara finita, quindi teoricamente con il tam tam dei media e dei social oramai lanciato. Anche senza l’attribuzione del tempo da due proiezioni fatte a spanne avevamo intuito quale sarebbe stato il tempo attribuito, e che quel tempo gli valeva la quarta posizione. Un piazzamento importante in qualsiasi gara, ancora di più se si parla di una serie nazionale dove faticano a mettere assieme i budget i piloti titolati. Figuriamoci chi come il Siciliano trapiantato nel profondo nord, deve fare sforzi economici decisamente ingenti per riuscire a battersi per un posto nella top five. Se tempi imposti, calcoli forfettari dipendono principalmente dai collegi, è comunque evidente che nessuno a cominciare dagli stessi cronometristi, gli abbia mai messo pressione, il modo di operare è rimasto quello di quaranta, cinquanta anni indietro. Peccato che tutto questo faccia nettamente a pugni con la comunicazione moderna, che rimbalza alla velocità della luce, tutte queste lentezze, incertezze, tempi da correggere sono un pugno in un occhio per il pubblico appassionato e non, che per mille ragioni si trova a consultare una classifica. Ma i problemi ci sono anche dalla parte dei cronometristi, troppo spesso si sono registrati ritardi nella comunicazione oppure nella trascrizione, ed il risultato è sempre lo stesso una cronica mancanza di volontà nell’adeguarsi ai tempi. I rally di oggi non sono quelli di una volta, vuoi per la necessità di stare al tempo con la comunicazione, ma ancora di più nel rispetto dei piloti che negli anni hanno visto a torto o ragione i prezzi delle iscrizioni adeguarsi ai rincari, che continuano ad accumularsi sugli organizzatori ed inevitabilmente si spalmano sulle tasse di iscrizione.    

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