TOUR DE FORCE

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Anche se manca ancora l’ufficialità di un calendario che continua a latitare, dalla Corsica sono cominciati a rimbalzare indiscrezioni molto attendibili sulla rottura definitiva delle trattative tra la FFSA e la territorialità della Corsica per i budget dei prossimi anni e così la federazione d’oltralpe ha lasciato cadere la candidatura Francese per il WRC 2020.

Uscito dal WRC nel 2009 in un periodo che tra new entry e rotazioni le gare andavano e venivano, la federazione Francese allora ne approfitto per ritornare nel circus mondiale nel 2010 con il rallye Alsace Vosges. Una gara che sull’onda lunga dei successi di Loeb aveva catalizzato un pool di sponsor, sollevando la FFSA da un peso economico che con gli anni si era trasferito in buona parte sulle sue spalle. Terminata l’era Loeb nel 2015 la Corsica è riuscita a riappropriarsi del suo evento principe, grazie alla sua vicinanza con Todt ed uno sforzo della comunità territoriale. Una decisione osteggiata dalle squadre, ed a ruota dal promoter poco propenso alle difficoltà di trasporti che propongono le isole. Un fattore che però gli assegni staccati per onorare i contratti hanno sempre cancellato archiviando tutte le pratiche, anche le più spinose. La gara che ai tempi d’oro era organizzata dall’ASA Corse, oggi è gestita direttamente dalla FFSA ma i budget sono quelli della territorialità Corsa. Da qualche tempo però tra la Corsica e la Federazione si è innescato un braccio di ferro per la volontà politica sempre più forte di ridurre i budget stanziati. Un tira e molla che ha portato allo strappo definitivo della scorsa settimana, così la federazione in trattativa con il promoter per rinnovare il contratto con il WRC per il prossimo triennio ha ufficialmente comunicato che nel 2020 la Francia non sarà della partita. Una decisione maturata dopo le intenzioni manifestate da Fia e Promoter per reintrodurre il principio di alternanza tra le gare (solo su una parte del calendario), l’idea della FFSA sarebbe quella di un anno sabbatico per rientrare nel 2021. Una pausa che potrebbe favorire un eventuale passaggio ad una gara sulla terra ferma, evitando così eventuali baruffe politiche che potrebbero coinvolgere anche Todt. Una scelta che troverebbe i favori del promoter e di molti team, ma in realtà sino ad oggi nel panorama Francese non si sono registrate spinte particolari di questa oppure di quella gara, ma nonostante la sensibilità degli enti territoriali Francesi verso il mondo dei rally è difficile intravedere una regione disposta a mettere sulla bilancia i budget milionari necessari per il WRC. L’Alsazia con l’era Loeb alle spalle non sembra intenzionata a rinnovare l’esperienza iridata, mentre la Costa Azzurra molto legata ai rally è comunque già teatro del mondiale con il Montecarlo, mentre nelle regioni scoperte atlantiche oppure di sud ovest ad oggi non hanno fatto trapelare ambizioni iridate.     

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