Ad aprile la FIA su richiesta è andata a bloccare tutti i test, una norma ad persona per bloccare lo sviluppo sul campo della nuova GR Yaris WRC+. Test che oggi non sono ripresi e dai lunghi silenzi che arrivano dal quartier generale di Makinen si percepisce la criticità di un momento che potrebbe oltre allo slittamento del debutto della GR Yaris nel 2021.
Dopo avere fatto tutte le pressioni del caso per fare saltare l’embargo dei test stabilito dalla FIA per potere portare avanti i collaudi (almeno sulle strade della Finlandia) della GR Yaris, in molti si aspettavano che al via libera il lavoro della squadra di Makinen sarebbe ripreso a pieno ritmo, ma così non è stato ed a parte qualche commento del progettista sullo stato della vettura ma non sul futuro è sceso un silenzio tombale. Ma cosa ha portato gli uomini Toyota chiudersi a riccio dribblando le domande sul debutto della nuova GR Yaris nel 2021? La nuova GR Yaris è la vettura che dovrebbe essere la base della Rally1 ibrida del 2022. Questo alone di mistero che si è creato in pochi giorni ha cominciato a fare emergere lo spettro della rinuncia al debutto 2021. Le ipotesi avanzate sono quelle dell’impossibilità di recuperare il tempo perso, senza contare la difficolta di avere forniture extranazionali, da aziende che a causa coronavirus si sono dovute arrestare, con la conseguenza di arrivare in ritardo all’appuntamento per l’omologazione. Problematiche reali, ma nulla di insormontabile, soprattutto se si considera cosa sono stati capaci di fare nel 2016 dove sono partiti a testare la Yaris ad aprile, senza esperienza e con una struttura tutta in divenire. I lunghi silenzi presumibilmente sono lo specchio di un futuro che troverà le sue risposte solo nei consigli aziendali della casa madre. Dubbi che dovrebbero avere le loro risposte la prossima settimana, con la preannunciata presentazione dei piani per quanto riguarda il WRC. In ballo però c’è molto di più di una GR Yaris che potrebbe rivedere il suo debutto dal 2021 al 2022 evitando il salto dal vecchio al nuovo regolamento ibrido. Dai vertici Toyota sono state comunicate le stime per il 2020 con un calo delle vendite tra il 70% e 80%, un disastro senza precedenti. Ed a oggi il marchio Nipponico ha in ballo un importante numero di programmi sportivi, Dakar, WRC e WEC, quindi oltre all’ipotesi di un consistente taglio dei budget non si può certo escludere che qualche programma possa ricevere uno stop, considerato che per la Dakar i budget sono a livelli di briciole è probabile che le varie strutture siano in grado di restare comunque in piedi. Tra WRC e WEC invece non è da escludere una scelta drastica. A dare un senso alla scelta rally però c’è solo il peso di avere legato il lancio della GR Yaris di serie alla sorellona che corre nel WRC. Sulla bilancia del WEC c’è una vettura ibrida nuova sviluppata su un nuovo regolamento molto stimolante, mentre il regolamento rally 2022 è ancora in attesa di aggiustamenti. Poi ci sono anni di attriti tra il Giappone e TMG (struttura che si occupa del progetto WEC) che finalmente dovrebbero essersi risolti, non a caso in piena pandemia e quindi già con il prospetto chiaro della crisi che si andava profilando, TMG ha abbandonato il suo marchio per diventare Toyota Gazoo Racing Europe. In questi giorni nel quartiere generale giapponese Akio Toyoda ha in mano il futuro dei rally, dare vita alla campagna di mercato GR Yaris la 4 x 4 di serie con un cuore WRC, oppure darsi una pausa da dominatori del WRC e rivolgere la loro attenzione solamente ai clienti.