Dopo il successo Svedese in molti si sono posti delle domande sui famosi test di Ogier in Catalunya con la Yaris, si quelli che fecero indignare molti fans e addetti ai lavori, accusando team e case di prostituirsi ai capricci della star. Ma a tre mesi di distanza emerge un quadro ben differente.
Allora mancavano ancora un paio di mesi al Montecarlo, ma con un mese all’omologazione anche se la vettura non era in configurazione definitiva è difficile credere fosse un tale disastro con poco motore e un set-up in perenne sottosterzo. Soprattutto ora che con il senno di poi i risultati (fermo restando che la sua competitività andrà pesata dal Tour de Corse in avanti) propongono una vettura ben equilibrata comunque in linea con la concorrenza. Gli elementi che stridevano erano due, il risalto pubblico dato al test, ma sopratutto la faraonica proposta recapitata su un piatto d’argento a tutti i media. Come se si volesse dare maggiore enfasi allo scontato “no” che sarebbe arrivato dal campionissimo di Gap. Gli schiaffi a volte sono un bel pungolo a reazioni forti, un ulteriore stimolo al Giappone per dare sempre più supporto alla struttura di Makinen. Senza contare che a Puppala in una struttura tutta made in Finland in molti avrebbero storto il naso per chi si sarebbe portato dietro Ogier. Così a qualche mese di distanza i burattini si rivelano i burattinai e viceversa. Ma una parola permetteteci di spenderla anche per Ford, visto che Citroen e Hyundai sia pure per ragioni diverse non sono mai state realmente interessate ad Ogier. Ancora prima che Vw annunciasse il ritiro ma questo era nell’aria Malcolm e Seb hanno cominciato a farsi l’occhiolino, ma Malcolm i suoi proclami di amore incondizionato li ha fatti prima dell’Australia, guarda caso dopo i test in altura tra Italia e Francia al Colle dell’Agnello. Qualche normale giornata di test con la WRC+, dove però per una mezza giornata il service e zona adiacente è diventata off-limits per tutti. I tempi cambiano ma forse certi affari continuano ad essere affrontati come una volta, nonostante i social ed i telefoni che hanno trasformato tutti in fotografi e paparazzi provetti.