TRAVERSI DA LEGEND

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La kermesse di San Marino è partita con uno dei momenti diventati simbolo dell’evento: la Sprint Legend Race, poco meno di due chilometri di puro spettacolo con i passaggi sulle due rotonde posizionate di fronte a due anfiteatri naturali gremitissimi, con un pubblico internazionale in grado di trasmettere una magia unica, in un caloroso dare avere tra piloti e spettatori.

Sprint Legend Race è una voce del programma che non dice molto, perché per la gente da rally è la notte delle rotonde, uno show se vogliamo fine a se stesso ma in grado di proiettare il pubblico, già presente in un giovedì a tutto Village, in un clima unico. Uno spettacolo dove buio, traversi, ed una marea di fans sono gli elementi portanti capaci di trasformarsi in una cosa sola. I tempi in questo caso sono un di più senza valore, come il fatto che i vincitori si aggiudichino un abbuono da andare a togliere dalla loro classifica alla fine della prima tappa è cosa assolutamente relativa. Visto che alla seconda rotonda, c’è chi di giri ne fatto uno, chi due, ed i Jedi del  traverso anche tre, mentre altri hanno tagliato dritto verso il traguardo ignorando la folla. Un sipario notturno capace di tramettere tutto il fascino del Legend e dei rally vicini e lontani nel tempo, anche a chi di gare nella sua vita ne ha viste davvero tante e in tutto il mondo. Mettendo a nudo tutti quei dogmi che oramai una frangia di appassionati super puristi è sempre pronta a contestare a priori, inorriditi dal solo pensiero di rotonde o rotoballe, e propongono ricette altrettanto fuori dal tempo di chi pensa solamente a corre in avanti inseguendo spesso l’ultima moda. Purtroppo inciampando in errori mai corretti, costruendo gare sempre più corte, ma soprattutto concentrate nel tempo, dove il pubblico è un elemento da combattere. Un altro dogma a schiantarsi è quello delle vetture, mixare storiche è moderne è una cosa che piace, e tanto, anche se tecnologicamente si confrontano delle vetture di tutte le generazioni dagli anni settanta ad oggi. Con Rally1, le Plus, ed a Samarino anche con le Audi A1 del Rallycross, contestabili a livello di costi, ma non certo dello spettacolo che con potenze e trasmissioni di ultima generazione lo rendono unico e irripetibile. Ed a fare da contrasto a queste, le antidiluviane Lada ma a tutto traverso con i loro quattro muli imbrigliati nel propulsore, che però hanno scaldato i cuori di chi non le ha viste in azione nella loro epoca e di chi invece si è innamorato dei rally guardando i loro traversi (o da noi quelli delle Kadet GTE). Per non parlare della sicurezza sempre eccellente, anche quando qualcuno armato di fuochi è uscito un po’ dalle righe si è semplicemente inserito in quel clima festoso, senza mai costituire un reale elemento di rischio e pericolo.

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