I due under di casa Italia, affiliati nel ruolo di pulcini all’interno dell’ACI Team Italia, al loro esordio in terra di Finlandia sulle speciali ghiacciate del SM Auto Sorsa Riihimäki-ralli, hanno dimostrato uno spirito da aitanti galletti, e soprattutto di avere fatto tesoro di quanto hanno imparato nel 2023 nella serie lettone.
Giovanni Trentin, sempre in coppia con l’esperto Danilo Fappani, dopo la parentesi sulla Skoda Fabia ritorna al volante della compatta, tutto avanti, rally4 dell’ovale blu. Questa volta la targa della vettura non è più delle repubbliche Baltiche, ma porta la griffe di Carlo Lorenzon, ed in questa prima uscita nel profondo nord il figlio d’arte ha conquistato un ottimo ventunesimo assoluto e la quarta piazza di classe. Una gara molto intelligente veloce ma senza esagerazioni, conscio che il primo obbiettivo è fare chilometri e crescere, nel suo confronto personale con Ledda sui tempi scratch ha fatto prevalere la maggiore esperienza accumulata l’anno passato a correre con i chiodi lunghi; in tre appuntamenti invernali nel campionato Lettone. La classifica del giovanissimo ragazzino di Burgos, paga un inciampo sul cammino che gli è costato una ventina di minuti, ma anche nel suo caso la priorità è sempre stata quella di portare la vettura al traguardo. Nel caso dell’equipaggio Sardo (Valentino Ledda e Claudio Mele) le cose da imparare erano parecchie in più a cominciare dal correre con i chiodi lunghi, un esperienza che l’anno passato non si era potuto permettere perché non aveva ancora compiuto i sedici anni. Ma oltre al fondo ghiacciato ha dovuto adattarsi anche a una vettura nuova, la Renault Clio Rally4 del team TGS di Gardemaister, vettura performante ma abbastanza difficile al volante. La sua è stata una gara in crescendo, dopo una partenza decisamente accorta dove ha preso le misure alla vettura, ed al fondo, si è avvicinato ai tempi dell’altro azzurrino, mettendo il muso della sua Clio davanti a quello della Fiesta, in più di una occasione. A differenza dell’esperienza 2023, la concorrenza pur avendo un tocco di internazionalità in meno si è rivelata decisamente superiore. Gli aspiranti Fly Finn che ambiscono al titolo Junior, pur essendo molto giovani ma non certo giovanissimi come i nostri, oltre a conoscere meglio quel tipo di condizioni hanno quella maggiore solidità grazie a qualche anno in più di praticantato. La scelta di spostarsi dalla sponda sud del Baltico a quella nord si è rivelata decisamente azzeccata, perché mette i nostri a confronto con una concorrenza di maggior’ spessore.