Il WRC sta per riprendere il via questo week end sulle speciali di Estonia, ma oramai incalza anche il Turchia che ha reso pubblico il suo elenco iscritti, appena 26 vetture un primato negativo che ha evitato il tracollo grazie ad una dozzina di iscritti al WRC3, una trasferta che piace poco nonostante abbia ridotto in maniera importante il chilometraggio.
Dopo il pienone Estone con un elenco iscritti che sommando tutte le serie support è riuscito a mettere assieme un parco partenza che ha sfiorato le sessanta vetture, la Turchia riporta il mondiale con i piedi per terra, confermando il trend dell’anno passato, che dopo una prima edizione durissima ha praticamente ridotto ai minimi termini il lotto dei partecipanti. Appena ventisei equipaggi, due in meno rispetto alla passata edizione, tra i privati delle plus l’unico a non marcare visita è PL Loubet, mentre nel WRC2 al completo sarà presente solamente la Toksport WRT che con Tidemand e Brynildsen punta a dare una svolta alla serie dedicata alle Rally2 ufficiali, una vita teoricamente facile visto che l’unico avversario è Fourmaux, che in Turchia non ha mai corso e difficilmente riuscirà a competere contro due vecchie volpi della terra come Pontus e Eyvind. Il gruppo più numeroso è quello del WRC3 dove i favori del pronostico sono per Bulacia e Kajetanowicz una spanna sopra il resto della concorrenza, l’unica variabile è lo Spagnolo Jan Solans, per il campione in carica dello Junior WRC l’esperienza sulla R5 è davvero poca, ma sulla terra lenta e con un fondo molto duro ha dimostrato in Sardegna l’anno passato di sapersela cavare decisamente bene. La fama di spacca macchine che la gara si è guadagnata il primo anno ha allontanato tutti quelli che fanno fatica a misurarsi con i budget, ed anche se l’anno scorso con le speciali piallate la musica era differente tra l’incertezza della situazione pandemica alle frontiere e la paura di uscirne con le ossa rotte è stato un bel deterrente.