TURKEY BRACCIO DI FERRO

0

La dead line teorica è fissata per questa settimana, ma a questo punto non sorprenderebbe nessuno vedere il braccio di ferro tra promoter e organizzazione proseguire anche oltre, visto che più che di un problema di budget sembra trattarsi di una questione di gettone, che oramai va avanti da luglio dell’anno passato.

Le liti tra richieste pressanti da una parte e mancate risposte dall’altra, oltre al tipico atteggiamento da mercante che non ci vuole sentire, erano iniziate un anno fa, ma poi a chiarire tutti i dubbi sul calendario 2020 ci ha pensato personalmente Todt, ribadendo che nella definizione dei calendari l’importanza del peso politico di una federazione non è cosa obsoleta. Ma a quanto pare gli attriti economici sono rimasti, ed il coronavirus ha giocato a favore della Turchia, perché in un mondiale dove si è cancellato tutto e di più ogni presenza pesa come il piombo. Il fatto che manchi una parte della documentazione, fa veramente sorridere visto che la new entry sta facendo i salti mortali per riuscire a mettere assieme un percorso che è ancora in fase di taglia e cuci, ma soprattutto si sta cercando con la magia del terzo passaggio di moltiplicare i chilometri e raggiungere i minimi previsti, che visto il momento non sono poi così monolitici. Una serie di fattori che depongono a favore di chi a Marmaris piace scommettere e sa muoversi con scaltrezza. La maniera dirompente con la quale la Turchia è entrata nel mondiale, saltando tutti i preamboli e mesi di discussioni come da altre parti, lascia supporre che in quella parte di tassa d’ingresso, legata a discussione (volgare mercanteggiamento) sia stato concesso molto. Ma ora qualcuno a Marmaris ha deciso di rimettere in equilibrio la bilancia e con quanto è successo in questi pochi mesi se la volontà è quella di restare, il coltello dalla parte del manico nella trattativa è cambiato di mano. Le critiche mosse negli anni passati di una gara con un service perso nel nulla e meno spettatori di quelli che si potevano vedere a Coof Harbour, in epoca di covid-19 è diventato un plus a prova di assembramento. Pur essendo fuori dalla comunità Europea, la situazione alle frontiere Turche è ritornata alla normalità, ed a metà luglio decadere tutte le limitazioni legate al contenimento del coronavirus e questo depone in maniera importante a favore della gara.        

Share.