Con tutte e sette le gare targate ERC che andranno al rinnovo del contratto con il nuovo promotore, dalle richieste particolarmente esose; da una parte si stanno cominciando a spuntare quelle gare già al gancio con i budget, dall’altra c’è un Italia che ha addirittura quattro gare con ambizioni continentali.
Da una parte c’è un promotore che dopo otto mesi di disperata ricerca non è riuscito a trovare un sostituto per l’Ungheria, unica gara a cui scadeva il contratto nel 2021, ma che si è tentato di contrabbandare come un esclusione per un cartellino rosso sulla sicurezza. Il nodo centrale sono quei cinquecentomila euri trattabili, “ma non troppo”; una cifra che ha fatto gettare la spugna a qualsiasi gara si sia candidata, tanto che alla fine per coprire l’ottavo slot si è dovuto accorpare la validità europea al Catalunya WRC. Uno smacco senza precedenti considerato che in Europa ci sono una trentina di serie nazionali, con almeno sette otto gare a campionato, è non essere riusciti a raggiungere un accordo la dice lunga sullo scollamento che c’è tra la somma richiesta e la realtà del movimento rallystico continentale. Una situazione preoccupante, ma alla quale fa da contrasto il nostro elenco di pretendenti alla cattedra Europea. In testa alla fila c’è Roma Capitale, non una pretendente ma una presenza costante oramai da cinque stagioni, che ovviamente punta alla riconferma. I meriti alla gara laziale non mancano, ma come le altre gare presenti nell’ERC dovrà fare di conto con richieste economiche che raddoppiano. La prima gara a mettere le carte sul tavolo è stata Sanremo, al momento però non è stato dato un segno tangibile di avere ottenuto i budget necessari per entrare nel campionato. Poi è arrivata Alba che si è presentata senza giocare a carte scoperte come la gara rivierasca, ma ha fatto il diavolo a quattro per avere al via un parterre internazionale di valore assoluto, oltre ai protagonisti della serie tricolore, il cui valore non ha nulla da invidiare (almeno su asfalto) a quello della serie continentale. Non è un caso che le cinque euro edizioni dal rally di Roma Capitale tre se le siano aggiudicate gli azzurri. In contemporanea con Alba anche il rally Mille Miglia ha cominciato a svelare le sue ambizioni, ed a gara positivamente conclusa non ha più fatto alcun mistero di ambire all’Europeo. Un movimento in netta controtendenza con il trend continentale che quest’anno non è riuscito a trovare una gara per andare a riempire l’ottavo slot. E’ evidente che a fare discriminante nel 2023 sarà il gettone per il promotore, per cui le gare in Italia potrebbero anche essere due, d’altronde quest’anno il Portogallo ne ha contate due (Fafe e Azzorre) e due la Spagna (Canarie e Catalunya). Ma visto il peso delle somme in questione per il momento nulla è sicuro anche perché se in molti avevano contestato Eurosport per il rapporto promozione costi, adesso questo risulta ancora più sbilanciato con lo streaming che pesa meno della televisione.