Il campionato ERC si presenta all’ultimo round con il titolo oramai assegnato, ed il neo campione che diserta la serie preferendogli il TER Series, un altro trofeo che oramai ha oramai in tasca, così in Ungheria a chiudere l’impegno continentale restano i tre alfieri MRF Tyre, a giocarsi le posizione di immedato rincalzo del campionato.
Un quadro di assenze generalizzato, fa da netto contrasto con il pienone che la serie continentale aveva fatto registrare alla prima di Fafe, la dimostrazione palese di quanto una serie basata sulle squadre private fatichi a mettere assieme un parterre in grado di garantire una partecipazione a tutte le gare della serie. Le motivazioni in parte sono economiche, ma anche di scelte come quella del neo campione Paddon e di molti altri che nel corso della stagione considerano l’ERC una sorta di ruota di scorta. Il risulltato è mezzo fallimento per il Promotore che a inizio campionato ha attirato un numero impressionante di concorrenti, ma evidentemente nonostante un lavoro di promozione sulla falsariga del mondiale, non è riuscito a fidelizzare queste presenze. Altro grande sconfitto della serie è la MRF Tyre, il titolo team è un piccolo contentino se vogliamo anche inferiore rispetto alle due vittorie assolute ottenute da Sesks. In Ungheria i suoi tre alfieri Sesks, Ostberg e Llarena si giocheranno le posizioni di immediato rincalzo, ma a lasciare basiti è come dopo una stagione dove il marchio indiano ha tenuto in piedi la serie, solamente i suoi tre alfieri montino gli pneumatici MRF. Il rally Hungary propone un asfalto anomalo con strade difficili, scivolose, sporche e rotte, dove spesso si taglia l’impossibile. Il favoritissimo della gara è obbligatoriamente Mads Ostberg, vincitore nel 2021, che sulle strade dell’Ungheria corre oramai da due anni e nel 2022 ha regalato il titolo alla Citroen C3 della Tagai Racing. Da tenere sotto stretta osservazione il padrone di casa Csomos con la sua Fabia Rally2 Evo gommata Pirelli, che se la dovrà vedere con l’armata di Clermont Ferrand capitanata dai francesi Franceschi e Bonato. Ma soprattutto dal Ceco Erik Cais che quest’anno sulla Fabia RS ha faticato molto ad adattarsi alla vettura, al Barum però prima della foratura era nel vivo della battaglia. A tenere in piedi la baracca sarà l’ERC Junior, dove a giocarsi il titolo saranno Maior, Daprà e Nore, ma il resto del plotone sarà presente. Il montepremi in palio, anche se destinato solamente al vincitore ha dato alla serie il giusto spirito di campionato, essere presenti per mettere in carniere esperienza in vista di future partecipazioni.