Il varesino, su Skoda Fabia (R5) esordisce nell’IRCup da campione, strappando a Porro (Ford Focus WRC) il successo dell’Appennino Reggiano. Bene Tosi, Alessandro Re in ombra. Nicoli svetta nel trofeo Peugeot, Catalini in quello Renault, a Vellani il Nazionale.
Che Damiano De Tommaso (foto Massimo Carpeggiani) abbia le stimmate del pilota di razza, è cosa nota. Ma il 23enne di Ispra non ha voluto perdere tempo ed ha presentato immediatamente, all’esordio nella International Rally Cup, il proprio biglietto da visita. Lo ha fatto per tutto il corso del fine settimana, restando incollato al leader Porro, al quale la Focus WRC non è bastata per andare in fuga; lo ha fatto, soprattutto, nelle ultime due prove di una gara caratterizzata dal maltempo, con un forcing che gli ha permesso di passare da un divario di 12”9 ad un vantaggio finale di 7”1. Venti secondi rifilati, così, con nonchalance, ad un esterrefatto Porro che, probabilmente, si starà ancora chiedendo cosa sia successo.
Dunque, De Tommaso. Bravissimo a sfruttare al meglio (con Giorgia Ascalone) la Fabia di Munaretto, lucido, freddo, chirurgico nel suo attacco finale. Il segnale lanciato all’Appennino Reggiano è forte e chiaro, anche se pare difficile ipotizzare una cavalcata alla Rossetti.
Dopo di lui, il gruppo, capitanato da Porro, primo dei battuti, primo dei gentleman driver che popolano la bella serie per asfaltisti. Il comasco ha fatto tutto bene e, ora, starebbe festeggiando un importante hurrà al debutto nell’IRC, se non fosse stato per De Tommaso. Porro e Cargnelutti hanno comunque dimostrato di essere affidabili, se la sono cavata bene con la continua alternanza pioggia ed asciutto. Insomma, ci sono anche loro, pronti, se non altro, ad approfittare di un passo falso del varesino rampante.
Dietro di loro, il vuoto: Tosi-Del Barba (Fabia-Gima) hanno convinto, ma il terzo posto è anche frutto della buona conoscenza delle strade di casa e la poca esperienza con le trazioni integrali si farà sentire nelle prossime gare. Re, invece, è apparso l’ombra del bel pilota che, l’anno scorso, teneva testa a Rossetti: mai in gara con la sua Fabia by HK, Alessandro ha lottato con un assetto infelice e qualche altro contrattempo, chiudendo anonimo quarto. A Piancavallo, ci attendiamo il ritorno del vero Re Jr.
Rusce e Farnocchia hanno salutato la bandiera a scacchi da quinto posto con la loro Polo-HK, alla quale certamente non hanno tirato il collo in vista dell’imminente partecipazione al San Remo. Roncoroni e Brusadelli (Fabia-Balbosca) e Giacobone-Cicognini (Fabia-Delta) hanno chiuso alle spalle del reggiano, ma molto più staccati. Di rango l’ottava posizione di Ferrarotti e Fenoli (Clio R3T by Gima), incontrastati padroni tra le due ruote motrici e sempre molto veloci: e dire che questa era solo una gara-test in vista dell’esordio nel trofeo Clio oltr’Alpe…
Maiscola pura la gara di Nicoli e Romei (208 Autotecnica2), roboanti vincitori di R2B (e noni assoluti) e della prima prova del trofeo Peugeot su Gubertini-Ialungo e Zorra-Carbognani. Restando in tema di trofeo, il Twingo R1 è andato ai toscani Catalini-Salotti sui due Lanteri e La Cola-Moncata.
Il Rally Nazionale ha visto svettare il locale Roberto Vellani (con Luca Amadori) su una 208 R5 di MM Motorsport; ottimo secondo Davide Gatti – con Maurizio Barone su una Mtisubishi Evo X R4 della MFT -, bronzo per Beggi-Alicervi (Fabia-Miele), attardati da una foratura.