All’ombra del Titano Andreucci bissa il successo del Targa Florio in volata davanti a Scandola, ma la classifica è un rebus per la squalifica del veronese (congelata per l’appello della sua squadra): il verdetto del TNA avrà un peso probabilmente decisivo sulle sorti del CIR 2014.
Tanta, troppa polvere al San Marino: purtroppo non solo quella sugli sterrati, però. Basta osservare la (emblematica, per quanto casuale) foto che vi proponiamo a corredo di questo servizio per capire che il risultato della quinta tappa del CIR è tutto un quiz. Ha vinto Andreucci e non ci piove. Ma poi? Poi è tutto avvolto in un polverono: quello del caso-Scandola, che solo il TNA potrà dirimere. Il campione italiano in carica è stato squalificato – su reclamo presentato durante la seconda tappa di gara dalla Racing Lions – per mancato rispetto del regolamento; la NS11, al punto 2.5 dell’Appendice V°, recita: “in ogni momento durante il Rally la profondità delle scolpiture degli pneumatici montati sulla vettura non deve essere inferiore a mm. 1,6 in almeno i 3/4 della superficie di controllo”. Tradotto, il veneto ha completato la frazione di venerdì con un’usura eccessiva degli penumatici.
Allo stato attuale delle cose, Scandola guida la classifica con 59 punti contro i 52 di Basso ed i 50 di Andreucci. Qualora però la squalifica dovesse essere confermata, ecco che la seconda posizione andrà a Basso e Scandola perderà i 12 punti acquisiti, con evidente rivoluzione in classifica (54 Basso, 50 Andreucci, 47 Scandola). Questi i fatti di un rally che sarà ricordato più per queste vicende che per quel che si è visto in gara.
Peccato, perché il 42° rally di San Marino è stato decisamente vivace e meriterebbe di passare ai posteri per le emozioni regalateci da protagonisti del CIR: Andreucci subito leader in apertura gara, poi sopravanzato da Scandola nella doppia, breve prova vespertina su asfalto e con Basso a ricucire buona parte del divario accumulato sulle strade bianche. Poi il secondo giorno di gara ha visto Andreucci rifarsi sotto nelle fasi centrali, operando il sorpasso proprio sul penultimo impegno cronometrato e vincendo alla fine per tre soli secondi sul rivale a bordo della Skoda.
Di certo, al netto delle non trascurabili – ma quanto effettivamente decisive? – questioni di gomme, il duello tra l’accoppiata Andreucci-Peugeot 208 R5 ed il tandem Scandola-Skoda Fabia S2000 è stato più che mai stuzzicante; evidente la crescita della 208, ma Scandola è comunque parso in gran forma e avrà un’altra bella opportunità sulla terra a fine settembre sui confinanti sterrati dell’Adriatico. La sfida, insomma, è tutt’altro che finita.
Più staccato Basso, veloce solo a fasi alterne (ed anche autore di un testa-coda) ma comunque buon terzo. Il podio sulle strade – quasi – di casa sfugge a Campedelli sulla Fiesta R5 di Ford Italia per problemi ai freni accusati nel corso della prima giornata di gara, ma il cesenate ha mostrato il suo potenziale vincendo quattro prove (tanti quanti Andreucci, mentre Basso e Scandola ne hanno arpionate un paio a testa).
Il quinto posto è andato ad un Travaglia non incisivo come avremmo immaginato sulla Peugeot 207 S2000: il friulano ha comunque vinto in scioltezza la prova riservata al TRT. Solo sesto Albertini, anche lui attardato da problemi meccanici il venerdì; alle spalle del bresciano il sammarinese Reggini, ottimo secondo di TRT ed autore di una prestazione comunque da applausi al rientro dopo lunga inattività: con la Fabia, ha saputo rifilare una ventina di secondi a Tonso (Fiesta), bronzo nella classifica dei ‘terraioli’, mentre Trentin (IMpreza N14) ha accusato quasi 7’ dal vincitore. La top-10 si chiude con Tolfo (207), mentre Pajunen (Clio) è subito dietro a brindare al successo tra le due ruote motrici; ad appena una ventina di secondi – a parità di auto con il finnico – è finito il Marchioro, che si conferma il miglior (per non dire unico) giovane italiano sulle strade bianche.