Il nuovo campionato mondiale di cross country rally, promosso dalla ASO, inciampa nella guerra Russia Ucraina e perde il rally Kazakhstan che avrebbe dovuto tenersi alla fine del mese di aprile (24-30 Aprile). Una cancellazione che era nell’aria ma che complica non poco la vita ad ASO che aveva puntato solamente su cinque appuntamenti.
Tra le discipline su strada e off-road la guerra tra Russia e Ucraina è andata a toccare in maniera particolare il cross country, una disciplina quella dei raid che maggiormente coinvolge team, piloti e organizzatori di un certo spessore che ruotano attorno alla Russia e le repubbliche collegate. Tra le nazioni sotto quella sfera di influenze, che inevitabilmente si è ritrovata coinvolta nel balletto tra sanzioni, divieti e ritorsioni c’è il Kazakistan dove dal 24 al 30 aprile si sarebbe dovuto tenere il terzo round del campionato mondiale di rally-raid. Con questa cancellazione il prossimo round del W2RC sarà il Rally dell’Andalusia (Spagna) che si terrà dal 7 al 12 giugno; seguito dal Rallye du Maroc, in Marocco, dal 7 al 12 ottobre, 2022. Una bella gatta da pelare per chi tira le fila del campionato: FIA, FIM, ma soprattutto per il promotore ASO, che è il vero regista di questo nuovo campionato. In una serie di soli cinque appuntamenti, perdere un tassello del campionato ha un peso specifico decisamente importante, per cui è subito iniziata la caccia ad un nuovo host che vada a riempire la quinta casella diventata vacante. Visti i tempi strettissimi è evidente che si tratta di una gara da tenersi a fine stagione. Anche se si tratta di gare importanti che non è così facile improvvisare da un giorno all’altro, le eventuali candidature però non mancano. A questo punto tutto dipenderà da ASO se è disposta ad uscire dalla sua cerchia di gare “amiche”, fattore che qualche punto interrogativo lo aveva già sollevato alla stesura del calendario. Il Rally Kazakistan comunque ha già messo sul piatto l’intenzione di candidarsi già per calendario 2023, geopolitica permettendo.
