Nelle due stagioni che ci siamo lasciati alle spalle, dal world MS council di giugno sino a quello di dicembre il promotore ha mandato sul tavolo di Todt bozze piene di buchi e forzature. Con la nuova presidenza la paura di essere ripresi per delle bozze farsa è tanta, così nonostante un calendario fatto nessuno si è sentito di mandarlo sul tavolo di Londra al consiglio di ottobre.
Con il Catalunya ai nastri di partenza, mentre a Londra nella sede storica del RAC si teneva il WMSC di ottobre, a Salou il promotore si è messo al tavolo per l’ennesima riunione dedicata al calendario 2023, un chiaro segnale che non era stato inoltrato nemmeno uno straccio di bozza. Eppure il calendario è praticamente fatto e la sua bozza è oramai quella da qualche settimana: Monte Carlo (gennaio); Svezia (febbraio); Messico (marzo); Croazia (aprile); Portogallo (maggio); Italia (giugno); Kenya (giugno); Estonia (luglio); Finlandia (agosto); Cile (settembre); Grecia (settembre); Europa centrale (ottobre); Giappone (novembre); Arabia Saudita (dicembre). Il nodo è la data di ottobre, l’Europa centrale, dato per sicuro dal promotore, in realtà è privo delle adeguate coperture economiche; qualche promessa in più dell’Irlanda del Nord (negli anni passati), ma nulla più. A differenza del grande bluff made in UK almeno la gara c’è, o meglio la base sarebbe quella del 3 Stadte, che quest’anno ha proposto delle speciali in Germania, Repubblica Ceca e Austria. L’organizzatore l’ADAC Südbayern ha però costruito una gara con un budget che può essere un decimo (o giù di lì) rispetto a quello di una gara del WRC, e senza l’intervento delle federazioni centrali interessate, non ha le capacità materiali di moltiplicare le proprie risorse. Non è riuscito a farlo per assicurarsi l’ERC, che alla disperata è dovuto adattarsi ad andare in coda al Catalunya. In realtà in Spagna la discussione ha riguardato quasi esclusivamente i padroni di casa, che da voci vicino al promotore starebbero forzando per non perdere il loro slot. In realtà hanno rifiutato la proposta di entrare nell’ERC, ed in questo momento è WRC Promoter a mantenere viva la discussione per avere una ruota di scorta nel WRC visto che l’Europa centrale non propone certezze. Se non ci fossero dubbi come affermano a Monaco di Baviera la bozza sarebbe arrivata sul tavolo del consiglio. Oggi non ci sarebbe niente di più sbagliato che dare per venduta la pelle del Catalunya, che come Ypres nel 2022 rischia di rientrare, ancora prima di essere stata messa fuori.