Il calendario del WRC 2024 non dovrebbe proporre grandi scossoni, ma più si avvicina l’ora di tirare le somme ed inevitabilmente ci si ritrova a fare i conti con dei budget non ancora stanziati, come nel caso degli Stati Uniti, dopo la commedia dell’edizione zero emerge che non c’è ancora un budget ma solo promesse.
C’era una volta il consiglio mondiale di giugno dove ogni disciplina sfornava una bozza di calendario quasi definitiva e pochi punti interrogativi, tradizione che è andata avanti nel tempo ma moltiplicando i punti interrogativi, che in alcuni casi occupavano la metà degli slot disponibili. Sino ad arrivare alle comiche delle due stagioni disintegrate dalla crisi sanitaria mondiale, una pantomima stoppata dalla nuova presidenza che è tornata a pretendere da tutti il massimo della serietà, e così dal consiglio di giugno l’unico a mettere sul piatto uno straccio di calendario è stato Agag con la Formula E. Il WRC di punti interrogativi sembrava averne solamente un paio, ma in realtà soprattutto nelle gare oltre atlantico per il momento l’unica certezza sembra il Cile. Nonostante un edizione farsa del Rally USA Tennessee, ad uso dimostrativo per dare credibilità alle tante aperture del promotore, ora emerge che al momento dietro alla messa in scena, non c’è neppure un centesimo, ed un eventuale stanziamento governativo deve essere deciso entro luglio altrimenti gli stessi organizzatori sono pronti a tirare i remi in barca. Così a sorpresa emerge una candidatura last minute dell’Argentina, che va ad affiancarsi a quella del Messico. Credibile sicuramente, ma con la situazione economica attuale forzatamente a budget ridotto e questo fa pensare che anche in Messico potrebbe essere in vista una sforbiciata ai budget. In questo momento sotto contratto per il 2024 ci sono: Monte Carlo, Svezia, Portogallo, Sardegna, Kenya, Lettonia (che va a prendere il posto dell’Estonia) Acropoli, Cile e il Rally dell’Europa centrale, ai quali dovrebbero aggiungersi Finlandia e Giappone attualmente in fase si rinnovo contrattuale. Tra le new entry oltre alla Lettonia ci dovrebbe essere anche l’Arabia Saudita, anche se non è ancora stato finalizzato il contratto. Tra quelle in bilico viene data anche la Croazia ma in realtà la sua competitor oramai non ha alcuna credibilità, visto che a contendergli lo slot sarebbe la sempre verde Irlanda del Nord, dove continuano a inseguire tutti gli arcobaleni nella speranza di trovarci alla base il mitico pentolone pieno di dobloni d’oro.