Il WRC, ed a cascata anche l’intero mondo dei rally, stanno letteralmente sprofondando con il gruppo degli attori presenti dai costruttori, alle diverse commissioni, al WRC Promoter stanno oramai curando interessi squisitamente particolari, e la FIA sembra fare sempre più fatica a trovare il bandolo della matassa su regolamenti, ed una visione per il futuro.
In quest’ultimo decennio la FIA sembra avere perso completamente il polso dei rally, ed il caso Hybrid è un esempio significativo del caos che oggi regna, con il gruppo di lavoro capitanato da Reid che al primo consiglio mondiale del Motorsport ha sparigliato le carte con l’annuncio di volere togliere il kit ibrido sulle Rally1 per il biennio 2025 – 2026. Passata la sorpresa iniziale si è scatenato uno scontro durissimo con i costruttori decisi a mantenere l’ibrido, vuoi per il principio di stabilità, vuoi per indicazioni del marketing. Una vera guerra dove tra le tante dichiarazioni è difficile dimenticare quella del neo presidente Hyundai Motorsport, Abiteboul, che dopo poche settimane ha messo la FIA con le spalle al muro dettando la dead line di fine aprile per avere in mano un regolamento tecnico sul quale lavorare per essere pronti a inizio gennaio. Un fuoco di fila dove Toyota, Hyundai e M-Sport ha obbligato il gruppo di lavoro a ritornare sui suoi passi, una figura abbastanza magra per la FIA che non ha saputo tenere il punto sui costruttori con argomentazioni tecniche e politiche appropriate. A settembre sono però la compact dynamics ha messo sul piatto tutta la sua volontà di sfilarsi da un impegno a bassa resa economica, capace in tre anni con tutti i problemi emersi di pesare molto negativamente sull’immagine dell’azienda bavarese. Un impasse dalla quale Compact si è sfilata imponendo una manutenzione extra, ed il relativo rincaro ha fatto storcere il naso a tutti, ma in particolare alla M-Sport. Per restare fedeli al solito copione dalla Cumbria hanno iniziato a piangere miseria, ventilando l’ipotesi di un ritiro. Questa volta però oltre a cercare di tirare per la giacchetta la FIA, lo hanno fatto anche con gli altri due costruttori convincendoli a dare l’addio all’ibrido con un accordo tra le parti a inizio novembre, che andrà in ratifica a dicembre. Una decisione sulla quale non stiamo nemmeno a sindacare se giusta o meno, ma che sicuramente lascia perplessi soprattutto perché è stata presentata alla FIA dagli stessi costruttori che avevano fatto il diavolo a quattro per tenere l’ibrido. Ed avere un Abiteboul che parla di bene del campionato perché c’è il rischio di perdere un costruttore, quando di mesi per adattare la vettura per il Montecarlo ne ha appena due, fa specie per chi solo ad aprile riteneva fosse impossibile passare alla i20 N Rally1 senza ibrido in otto mesi abbondanti.