L’emergenza pandemia nelle serie internazionali continuerà a creare problemi ai viaggi, ed alle frontiere, anche nel 2021. Problema che condizionerà ancora la prossima stagione iridata e questa volta a mettere le mani avanti ci ha pensato la FIA che con il calendario ha annunciato una panchina bella lunga dove c’è anche Monza che a fine 2021 potrebbe bissare..
Quando il WRC si chiamava ancora mondiale rally indipendentemente da come venivano chiamate la lista delle riserve da mettere in panchina è sempre esistita. A volte queste erano una appendice al mondiale valide solo per un titolo (allora il titolo piloti), oppure quando si effettuavano rotazioni, programmate o meno, le gare che andavano in panchina senza spegnere le luci per un anno, ma proponevano edizioni in linea con il loro pedigree. Oggi invece si spengono le luci e basta, si è arrivati ad avere delle new entry che a volte non propongono nemmeno un’edizione “0”, ed entrano a piè pari nel WRC in virtù del budget oppure della politica. Considerato l’immobilismo con la quale il promoter ha gestito la crisi coronavirus quest’anno, la FIA ha pensato bene di ritornare a dichiarare la panchina, ed in piena coscienza delle tante difficoltà che li attendono nella prima parte dell’anno, che probabilmente rischiano di portarsi strascichi importanti sino alla fine della prossima estate la lista dei panchinari conta su sei nomi: Turchia, Lettonia, Belgio, Argentina, Acropoli (Grecia) e Monza (Italia). A differenza delle 12 gare ufficiali che sono state già calendarizzate con tanto di date, queste al momento non hanno ancora una data che probabilmente verrà stabilita in base alle esigenze di eventuali altre serie nazionali o internazionali. Si intuisce però uno schema abbastanza preciso con il Turkey (la gara che ha meno vincoli stagionali e organizzativi) probabile battitore libero in primavera, mentre Lettonia e Belgio probabilmente saranno pronte ad eventuali sostituzioni a fine primavera ed estate, con il Ypres che per data potrebbe essere il naturale sostituto del Safari, mentre la Lettonia logisticamente potrebbe andare a coprire le gare a cavallo tra luglio e agosto, con una logistica ravvicinata a Estonia e Finlandia che gli permetterebbe di essere disputata ad una settimana. Una sorta di trasferta unica come quella tra Tour de Corse e Catalunya di qualche anno fa. Per l’Argentina invece la missione ci sembra one-way andare a coprire un Cile sul quale i dubbi vanno oltre il covid-19. L’Acropoli è vero punto interrogativo, innanzi tutto resta da capire se verrà allestita una edizione di prova di facciata, oppure se entrerà nel calendario ERC. Al momento potrebbe essere giocata come ultimo jolly su terra, ma se entrerà nel giro ERC come per la Lettonia un passaggio improvviso potrebbe creare conflitti tra i promotori. Ultima della lista resta Monza, un ruolo di tappa buchi finale ma che in maniera verosimile forse è la gara che ha maggiori chance di essere di essere della partita.