Il calendario WRC 2023 nel suo complesso non ha proposto sorprese particolari, oppure stravolgimenti, ma un paio di passi indietro significativi ci sono stati a cominciare dal mancato ingresso dell’Arabia, ad un mondiale che resta a quota tredici rinunciando all’inserimento a tutti i costi della quattordicesima gara, mettono in evidenza atriti tra il Promotore e la nuova dirigenza FIA.
Negli anni della presidenza Todt, soprattutto nelle ultime stagioni l’operato del promotore WRC è sembrato sempre più lontano dal rispondere alla FIA. Il nuovo corso targato Ben Sulayem anche se nel concreto non ha ancora cambiato nulla, ha sicuramente messo in soggezione un promotore che almeno non si sta più muovendo come se fosse il padrone assoluto del WRC. Ed anche se oggi si avverte solo qualche scricchiolio, FIA e WRC Promoter rischiano di andare sempre più in rotta di collisione a meno che a Monaco di Baviera tornino rapidamente a ricoprire il loro ruolo, senza invasioni di campo. Il segnale più evidente è quello dei calendari, nel 2020 e 2021 nei documenti del consiglio i calendari del WRC cambiavano di mese in mese, senza alcun ritegno, utilizzando le pubblicazioni per forzare la mano a qualche partner di questa o quella gara. Ed il caso dell’Irlanda nascosta sotto lo slot rally GB è stato a dir poco scandaloso. Quest’anno invece per avere uno straccio di calendario si è dovuto attendere fine novembre, Ben Sulayem ha concesso tutto il tempo per finalizzarlo, ma ha messo in chiaro che sul tavolo del consiglio non possono arrivare date e gare senza ne arte né parte. Lo scivolone più grosso il Promotore questa volta lo ha preso sull’Arabia, inserito in tutte le bozze per forzare un ingresso nel 2023. La federazione araba che ovviamente avrà un contatto diretto con Ben Sulayem ha tenuto fermo il suo timone verso un edizione zero, quella che solo qualche anno fa la FIA giustamente pretendeva, per dare la possibilità di rodare macchine organizzative nuove e correggere eventuali mancanze. Dimostrazione che qualcuno ci tiene a fare le cose per bene e non a scavalcare la fila in virtù dei suoi budget, come è successo in Giappone, gara assolutamente lontana dagli standard del WRC, ed anche da quelle delle serie continentali. La federazione dell’Arabia Saudita ha messo in cantiere un edizione di prova 2023, in attesa di un ingresso in grande stile, le tre tappe dovrebbero proporre fondi e caratteristiche differenti, e come la Giordania l’obbiettivo è quello di sbarcare con una delle gare più belle del WRC.