In questi mesi si continua a parlare di regolamenti, nuovi punteggi, gare più corte e come aumentare il numero dei competitor, ma tutte le parti in causa dalle squadre al promotore condividono sul grande equilibrio del WRC con 5 vincitori differenti, ed i tre costruttori hanno vinto tutti almeno due round. Un equilibrio drogato dall’ordine di partenza del venerdì.
C’era una volta: gare più lunghe dove tatticamente si riusciva ad assorbire vantaggi e svantaggi degli ordini di partenza, quando a metà degli anni novanta le gare hanno cominciato ad accorciarsi, i giochi sono diventati più evidenti. Impossibile dimenticare gare come l’Australia o la Nuova Zelanda quando alla fine di una tappa i big rallentavano per farsi superare e non pagare dazio nella tappa seguente. Una condotta per la FIA (che allora aveva ancora peso) deplorevole e così a forza di regole, penalizzazioni e squalifiche si è andati avanti per parecchie stagioni. Una soluzione non ottimale, ma nel dualismo Citroen, Ford, Loeb riusciva comunque a fare incetta di successi scratch ed alla squadra di Wilson restava comunque tre o quattro gare come premio di consolazione. Gentile concessione della squadra francese che ha sempre affiancato a Loeb una seconda guida nemmeno lontanamente all’altezza del francese. Ma con l’arrivo della Volkswagen, la formazione piglia tutto, per creare un minimo di alternanza, almeno tra i piloti della stessa squadra, è stata introdotta la regola dell’ordine di partenza in base alla classifica del mondiale nelle prime due tappe. Regola ridotta ad una sola giornata con l’avvento delle plus, quando ci si è resi conto che il maggiore equilibrio tra le vetture, l’ordine di partenza andava a falsare completamente il livello tra i piloti. In queste ultime stagioni Toyota ha riacquistato un certo vantaggio sulla concorrenza, ma il suo equilibrio tra i piloti ha giocato nettamente a discapito di Rovanpera. Ed in questa stagione il Finlandese ha pagato pegno, lasciando per strada almeno un paio di successi, e probabilmente anche la Toyota potrebbe contare qualche successo in più, a discapito delle squadre avversarie. E’ quindi abbastanza palese che il decantato equilibrio risulta drogato dall’ordine di partenza del venerdì. Un bilanciamento falsato e lontano dalla realtà, tirato in ballo a comando per propugnare la tesi di una serie combattuta, cercando di nascondere il ruolo di sparring partner, a cui sono state relegate la Puma e la i20 in più di un’occasione.