In queste giornate di fine autunno il caso Rovanpera ha fatto discutere, piangere e riflettere, sollevando un enorme polverone sull’interesse dei rally e del WRC, ma ad indignare e mettere in evidenza tutti i limiti della disciplina (passato quasi inosservato) è il caso di Lia Block nessuno gli ha proposto qualcosa lasciandola alla Williams nella F1 Academy.
Il caso Rovanpera ha fatto scrivere le tastiere di tutti i media specializzati, sollevando discussioni tra fans e addetti ai lavori, ma soprattutto sollevando dei dubbi sull’attrattiva dei rally odierni, un argomento che è stato prontamente cavalcato da piloti e team che stanno spingendo per dei rally più corti. Indipendentemente da quali siano le ragioni di un Rovanpera affaticato (come da sue dichiarazioni), oppure prigioniero di un braccio di ferro contrattuale che è degenerato, lo scarso interesse del mondiale è un fattore che non ha nulla da spartire con questo caso. Ed in tutta onesta una presenza a mezzo servizio di Kalle peserà quasi esclusivamente sulla Finlandia, ma con i suoi due titoli l’effetto mondiale non è certo quello di Loeb, oppure Ogier. Il WRC oramai da anni sta perdendo appeal, ed interesse mediatico, le ragioni sono innumerevoli ma poco hanno a che fare con la mancanza di costruttori, i pochi iscritti alle gare e tanti altri argomenti di cui si dibatte quotidianamente. L’insieme dei fattori determinante coinvolge tutto l’ambiente, da quanto è stato fatto dalla federazione negli ultimi trent’anni, a tutti i protagonisti piloti case costruttrici media, ed anche se in minima parte dagli stessi fans. Dalla cima della piramide alla base ognuno sta guardando l’interesse del proprio orticello, perdendo però completamente di vista l’interesse globale, ed uno dei casi più evidenti è quello di Lia Block. La figlia di Ken autrice a soli sedici anni, di una super stagione nel campionato a stelle e strisce dove è arrivata quarta assoluta, ed ha vinto la classifica delle due ruote motrici. Un nome di grandissima risonanza, tanto talento, e passione per i rally, ma dell’opportunità non sembra essersi accorto nessuno, case costruttrici, team e neppure il promotore e così è arrivata la Williams che l’ha imbarcata per la stagione 2024 nella F1 Academy, la serie introdotta dai vertici della Formula 1 allo scopo di lanciare nuovi talenti femminili. Un occasione persa per l’ottusità di un sistema che a tutti i livelli si rifiuta di dare e vuole solo prendere, incapace di vedere il potenziale della ragazzina, ma soprattutto dell’indotto commerciale e mediatico che avrebbe potuto creare. Questo non vale solo per i paperoni Hyundai o Toyota ma anche per una squadra in difficoltà come M-Sport, che avrebbe potuta farla correre con una Fiesta Rally2 o anche plus negli USA, ed a ottobre appena compiuti i diciotto lanciarla nel WRC2. Le coperture si sarebbero trovate e anche XXL, e sarebbe stata una politica dedicata ai giovani vera e non il solito passare al peso della valigia.