Al Portogallo manca un mese ed una decina di giorni, e cominciano ad essere sempre più palpabili dubbi e tensioni per l’annunciata conferenza di Ben Sulayem dove ha promesso di presentare le linee per il WRC dopo 2024. Con i costruttori spaccati su più fronti, un Europa sempre meno convinta sull’elettrificazione totale, ed il resto del mondo in ordine sparso.
Cosa è successo a Bruxelles nel mese di marzo con l’apertura agli e-fuel, ed una data per lo stop alla vendita delle auto alimentate a benzina e diesel confermata al 2035, ma con sempre meno convinzioni, mentre il fronte dei costruttori è sempre più spaccato, si aprono scenari di grande interesse per FIA e soprattutto il mondo dei rally. Una sfida che Ben Sulayem dovrà raccogliere, sfuggendo al pensiero unico che in questi anni ha ingabbiato i regolamenti, prestando attenzione solamente agli equilibri prestazionali, allontanandosi sempre più dal prodotto di serie. A cominciare da un ibrido arrivato nei rally con una decina di anni di ritardo, per non dire venti se vogliamo tornare al principio dei rally come banco di sperimentazione per il prodotto. In questo momento dietro le quinte ogni casa sta tirando la FIA per la giacchetta, chi l’elettrico, chi l’idrogeno per non parlare delle varie declinazioni dell’ibrido. Ma se Ben avrà il coraggio di lasciare gli schemi attuali e varare una nuova generazione di rally1, aperta a tutte le motorizzazioni dagli e-fuel green, al full elettrico, passando per una stagione dove mettere a punto la balance of performance. Con la possibilità di ingressi scaglionati nel triennio per andare in omologa permanente, come nei primi anni delle WRC, i rally andranno a riprendersi un ruolo centrale come in passato. Con un regolamento del genere i rally tornerebbero a giocare su due campi contemporaneamente quello dell’immagine, e quello della sperimentazione, tornare ad essere il primo banco di prova delle innovazioni legate al prodotto. Un ruolo fondamentale in un momento cruciale per il mondo della mobilità individuale che oggi non ha certezze, dopo avere puntato tutto sull’elettrificazione pura, tempi, costi, tecnologie e strutture stanno facendo vacillare le certezze, e questa è un occasione unica da non perdere. Il futuro della attuali rally1 non può che essere prorogato con qualche variazione sul tema (magari la paventata sostituzione dell’unità ibrida comune, con una sviluppata dal costruttore stesso) per il biennio 2025 / 2026. Il nuovo gruppo sperimentale, aperto a differenti soluzioni, dovrebbe fare il suo ingresso già nel 2026, perché a differenza degli ultimi passaggi generazionali si tratta di vetture con differenti filosofie, e non regolamenti definiti nei dettagli, occorre quindi del tempo per definire gli equilibri prestazionali.