WRC LA LUCE IN FONDO ..

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Il WRC come anticipato una decina di giorni fa ha cominciato a lavorare su una stagione emergenziale che prevede lo svolgimento, ed il recupero delle sole gare Europee. In questo lasso di tempo tutti sono rimasti alla finestra in attesa di un segnale importante dalle governance Europee, oppure dello sport, ed a sorpresa questo è arrivato dall’UCI.

Il piano per salvare il salvabile del WRC era già abbastanza chiaro sino dall’inizio, escludendo le prove extraeuropee per due ragioni fondamentali. Una pratica legata alle problematiche logistiche e alle differenti regole alle frontiere, una seconda al momento stimata e non dichiarata ma che rischia di perdere in queste trasferte dei protagonisti perché molto onerose. Un lavoro necessario per cercare di non giocare la partita contro il virus solamente in difesa, ma per dare consistenza a questo lavoro c’era bisogno di un segnale forte. Segnale che in molti si attendevano arrivasse dal mondo del calcio, che in questi due mesi è quello che ha sgomitato di più: prima per non fermarsi e poi per anticipare i tempi della riapertura. Invece questo segnale è arrivato dall’UCI e dalla sua manifestazione simbolo il Tour de France, ma non sarebbe potuto essere altrimenti d’altronde dopo olimpiadi, mondiali di calcio la gran boucle per importanza e peso specifico (mediatico) è la terza manifestazione sportiva mondiale. Ed ha alle spalle un colosso come ASO che sa come muoversi in mezzo ai meandri della politica, ed ha potenziale e conoscenze previsionali pari a quelle di molte governance. Ed ha aperto le porte ad una stagione autunnale del grande ciclismo che dopo il Tour manderà in scena Mondiali, Giro e Vuelta, manifestazioni che a differenza del calcio sono molto più vicine ai rally perché si corrono sulle strade di tutti i giorni. Certamente si tratta di una data e come tale è soggetta a una situazione ancora difficile, ed instabile, ma per chi crede che lo sport si fermi a quattro atleti, una manciata di addetti ai lavori e ad un mondo di appassionati che si ferma per distrarsi a seguire le gesta dei propri eroi. Un mero di più secondario alla vita vera, forse non ha presente cosa rappresentino certe manifestazioni. Visto che oggi con tutto in lockdown i dipartimenti Francesi toccati dal Tour hanno già mobilitato un’infinita serie di riunioni per programmare la partenza dei cantieri stradali legati al passaggio della Gran Boucle. Lavori per milioni di euri pronti a partire appena la Francia ritornerà al lavoro. Un segnale importantissimo per tutto il mondo dello sport e soprattutto per quello dei rally, che oggi può guardare con maggiore fiducia al futuro della massima serie. Il WRC dopo avere tremato, con la FIA costretta anche a valutare l’opportunità di dovere gettare la spugna, ora è il campionato automobilistico internazionale che sia pure rattoppato, è meno a rischio della stessa formula 1, che resta in forte difficoltà a garantire una serie di delicati equilibri politici, ed economici che ne hanno costruito la fortuna, ma ora sono uno scoglio. La possibilità di avere un WRC che riparta da inizio, oppure più probabilmente fine agosto, con il Finlandia per proseguire con Portogallo, Turchia, Sardegna, Germania e Galles prende sempre più consistenza. Sia a Porto che ad Alghero ambiscono ad avere il recupero nel mese di ottobre, ma per il momento la gara Lusitana dovrà misurarsi come altre situazioni anche con problematiche economiche. 

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