Tanto tuono che piovve e così proprio alla vigilia del Tour de Corse cambia il regolamento per il controllo orario della power stage. Prima ancora di rivedere la regola sull’ordine di partenza del venerdì o di crearne una per quello della power stage stessa dove a volte certe dinamiche non sono poi così chiare sopratutto per i WRC2 ed i non prioritari.
In Mexico la cosa aveva lasciato ancora più basiti che in Svezia, con un diretta TV andata via liscia come se niente stesse accadendo, mentre invece Tanak e Neuville si giocavano i punti della power stage con le telecamere puntate sul podio dei vincitori. Ma lo stupore era stato ancora più grande da parte di tutte le squadre quando qualche ora prima, la Fia (che da sempre governa lo sport automobilistico) a mandato dei suoi emissari presso i team per evitare si ripetesse l’affair Svedese. Un passo difficile da comprendere, quasi non fossero li per fare rispettare le regole, ma per rappresentare le richieste del promoter quando si è cominciato ad intravedere una situazione ad alto rischio. Da sempre in Federazione le regole sono sempre state cambiate con tempi politici lunghi, quelli dei consigli, questa volta però si è optato per bruciare le tappe con consultazione a distanza e voilà l’articolo 13.3.4 è cambiato. Dimostrando che per certe regole anche non vitali per il valore sportivo, ma ben più importanti per l’aspetto televisivo, queste possono cambiare senza rispettare certi tempi. Ma la cosa peggiore è vedere la Federazione pilotata dalle richieste del promotore, un ingestione di ruolo pesantissima, proprio per il tipo di regola che si è andati a cambiare la cui valenza è squisitamente sportiva. Sino ad oggi sul ruolo del nuovo promotore che da qualche anno sta lavorando in maniera egregia sotto il profilo della visibilità, le critiche sono sempre state legate ad episodi marginali, ma quest’intrusione di ruoli è molto più preoccupante di quanto possa apparire. Ed avvalora le tesi di chi non ha mai creduto alle politiche dei calendari, con le espulsioni legate alla sicurezza. Ed il paradosso più grande è che le pressioni del promoter ed il signor si arrivato da Parigi, sono state varati a pochi giorni dal Tour de Corse, gara dove nella Power Stage prima si parte e meno sporco si trova.